Lanús, Argentina, 30 ottobre 1960. Un giorno come tutti gli altri? Nemmeno per sogno! Cinquantadue anni fa esatti, infatti, nasceva Diego Armando Maradona, uno dei più grandi calciatori di sempre – forse il più grande di tutti, ma ora non vogliamo soffermarci sulla diatriba Pelè-Maradona e nemmeno scomodare gli adepti di Messi – e di sicuro il più discusso, controverso e straordinario talento che un rettangolo verde abbia mai visto.
Argentinos Jrs, Boca, Barça, Napoli, Siviglia, Newell’s e poi ancora gli Xeneizes per chiudere una carriera da giocatore tanto irripetibile quanto, forse, misera di vittorie in confronto al talento. Ma bastano e avanzano la “mano di Dio” e un Mondiale, quello vinto nel 1986 in Messico, a farlo diventare un’icona per un popolo – quello argentino, che lo venera tuttora come un vero e proprio Dio – e non solo.
Cinquantadue anni fa tutto iniziò quasi per caso, nei campetti spelacchiati della povera periferia di Buenos Aires. Pensieri di Sport ha deciso di fare gli auguri a Maradona così, ricordando i suoi inizi attraverso lo strepitoso racconto di uno dei più grandi “tuttologhi” di sport che l’Italia contemporanea possa conoscere: Federico Buffa. Godetevi il suo straordinario racconto – “Hijo de puta, me puciste a Maradona!” – e tanti auguri, Pibe de Oro!
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