
Lindsey Vonn con la quattro Coppe del Mondo vinte nel 2011/2012: generale, discesa, super-g e combinata (AP Photo/Armando Trovati)
Molti la conoscono come Lindsey Vonn, anche se ormai Thomas Vonn è solo un ex marito. Altri continuano a chiamarla con il suo cognome da nubile: Lindsey Kildow. Di sicuro, però, la 28enne americana nata a St. Paul (Minnesota) ma trapiantata a Vail (Colorado), è per tutti, indiscutibilmente, la regina della nevi. Quattro coppe del mondo assolute di sci alpino (solo l’austriaca Annemarie Moser-Pröll come e più lei con 6 coppe generali) e il record all-time di punti per una donna a quota 1980 – appena 20 in meno dalla fatidica quota 2000 toccata, nella storia, solamente da Hermann Maier – basterebbero a far capire la grandezza di un’atleta che, già solo con questi allori, rientra nel novero di quelle che capitano una sola volta nella storia. E pensare che le sfere di cristallo assolute potevano essere addirittura cinque consecutive se nel 2011 Maria Riesch non l’avesse spuntata per 3 soli punti grazie all’annullamento non di una ma di ben due gare teoricamente a favore della Vonn nelle finali di Lenzerheide.
Eppure la Vonn, che a 28 anni è ben lontana dal concludere la carriera, continua a macinare record su record. E proprio in questa stagione 2012/2013, iniziata domenica scorsa con la consueta “anteprima” sul ghiacciaio austriaco di Sölden, l’americana ha l’occasione di diventare – anche e soprattutto nei numeri – la più grande sciatrice di sempre. Sì perché Lindsey, l’ottava donna di sempre capace di vincere in tutte e cinque le discipline dello sci alpino (discesa libera, super-g, gigante, slalom, combinata/supercombinata) – le altre sono la Moser-Pröll, le svedesi Anja Paerson e Pernilla Wiberg, la croata Janica Kostelic, la canadese Nancy Greene, la francese Françoise Macchi e l’altra austriaca Petra Kronberger – ha ormai a portata di mano, o quasi, la possibilità di riscrivere tutti gli albi d’oro della disciplina.
La Vonn, infatti, inizia la stagione con 55 vittorie totali in Coppa del Mondo, due meno dell’elvetica Vreni Schneider, seconda all-time, e a -9 dal record assoluto di 62 successi della Moser-Pröll. Considerando che Linsey ha vinto 9 o più gare in tre delle ultime quattro stagioni – tra cui ben 12 l’anno scorso – l’aggancio e il sorpasso sono alla sua portata. E alla sua portata è anche la fatidica “quota 100 (podi)”, toccata fin qui solo da altre tre atlete (Moser-Pröll 114, la connazionale Renate Götschl 110 e la Schneider 101). Sarebbe la prima non-europea a entrare nel club delle centenarie, e per riuscirci già in questa stagione dovrà pareggiare il suo record di 17 podi in un’annata, fatto segnare sia nel 2009/2010 sia dodici mesi fa.
Basta una sola coppa di cristallo alla Vonn, inoltre, per diventare la donna che ne ha vinte di più nella storia. Attualmente ne ha 16 tra assolute e di specialità, record che condivide con la solita Moser-Pröll. Se la sfera di cristallo arrivasse in discesa, inoltre, varrebbe doppio: sarebbero sei titoli consecutivi nella specialità per Lindsey, la prima di sempre – uomo o donna – a riuscirci, spezzando l’ennesima parità con il fenomeno austriaco che fece suoi cinque titoli consecutivi di discesa tra il ’71 e il ’75. E un mattoncino in più nell’inseguimento alle 7 coppe di discesa vinte in totale da…Annemarie Moser-Pröll, ovviamente! Anche in super-G la Vonn ha qualche record in ballo. Un’altra sfera di cristallo significherebbe cinque di fila, battendo così il record di quattro successi consecutivi della tedesca Katja Seizinger ed eguagliando i cinque titoli totali della teutonica.
Manciate di record per cui ormai la domanda non sembra essere “se” Lindsey Vonn riuscirà a batterli ma piuttosto “quando”. E allora la bella americana va a caccia di nuove sfide, mai provate da nessuna prima di lei. Visto che ormai da qualche anno nelle discipline veloci utilizza gli stessi materiali dei colleghi uomini la Vonn ha lanciato la provocazione: il prossimo 24 novembre nella discesa libera in programma a Lake Louise (Canada) vuole sfidare Svindal e compagni. Un’intenzione che ha messo in subbuglio le massime sfere dello sci mondiale se è vero che, allo stato attuale, i regolamenti non glielo avrebbero vietato. Le regole Fis (Federation Internationale de Ski) prevedono infatti che gli uomini non possano gareggiare nelle gare femminili, ma non c’è nulla di scritto a vietare il contrario. Ecco allora che proprio ieri sera nella riunione di Oberhofen il Consiglio della Fis ha approvato un divieto “ad hoc”. Cito direttamente dal comunicato stampa:
The Council respected Lindsey Vonn’s proposal to participate in men’s World Cup races and confirmed that one gender is not entitled to participate in races of the other and exceptions will not be made to the FIS Rules. In terms of her request to participate in the men’s downhill in Lake Louise, she is welcome to submit a request to the Organising Committee and jury to be a forerunner.
In pratica un vero e proprio veto, con la Vonn che può solamente fare richiesta alla giuria e agli organizzatori per fare da apripista. Senza questa decisione apposita del Consiglio, l’unica controindicazione che Lindsey avrebbe avuto a scendere in pista tra tre settimane con i ragazzi sarebbe stato il divieto che poi sarebbe scattato per la Vonn di partecipare, sulla stessa pista, alle gare femminili la settimana seguente, per via del vantaggio che acquisirebbe provando in anticipo il tracciato. Troppo poco, però, probabilmente, per fermare il desiderio di una nuova sfida di colei che sta per diventare la più grande sciatrice di sempre. Ed ecco che allora la – vergognosa per chi scrive – decisione del Consiglio. Che non fermerà, però, l’inseguimento della Vonn a record e traguardi mai raggiunti in precedenza.
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