La top 10 dello sport 2012

Il quartetto azzurro - da sinistra Errigo, Salvatori, Di Francisca e Vezzali - festeggia dopo aver vinto l'oro olimpico nel fioretto a squadre femminile (AP Photo/Pat Semansky)

Il quartetto azzurro – da sinistra Errigo, Salvatori, Di Francisca e Vezzali – festeggia dopo aver vinto l’oro olimpico nel fioretto a squadre femminile (AP Photo/Pat Semansky)

Eccoci arrivati all’ultimo pezzo del nostro viaggio, diviso in quattro puntate, nel 2012 sportivo. Dopo le migliori foto, i numeri e la poco invidiabile flop 10, l’ultima tappa del nostro “riassunto” è quella più dolce, quella che racchiude le imprese più grandi e significative degli ultimi 364 giorni: la top 10. Trovare i 10 protagonisti/imprese di quest’anno è stato difficile, ancora di più provare a metterli in fila. Ma ci abbiamo provato ed ecco il risultato. Rullo di tamburi…ladies and gentlemen, ecco a voi la Top 10 dello sport 2012 secondo Pensieri di Sport.

(AP Photo/Manu Fernandez)

(AP Photo/Manu Fernandez)

10) Sébastien Loeb (Francia-Citroën, rally)
L’alsaziano nel 2012 ha conquistato il nono titolo del mondo consecutivo nei rally, triturando come al solito la concorrenza. Nove gare vinte su 13 per il 38enne di Haguenau, una leggenda che diventa ogni giorno più grande. Ma vincere così tanto e così facilmente stufa, a quanto pare, visto che Loeb ha già annunciato che nel 2013 andrà alla caccia di nuovi stimoli: niente rincorsa al decimo iride consecutivo nel mondiale WRC – nel quale farà comunque qualche comparsata per alcuni appuntamenti a cui tiene particolarmente – e futuro, probabilmente, nelle vetture da turismo del WTCC. Annoiato.

Cairoli9) Antonio “Tony” Cairoli (Italia-KTM, motocross)
Quattro e 6 sono i numeri del 2012 di Cairoli. Quattro per il quarto titolo mondiale consecutivo conquistato dal 27enne di Patti nella MX1, la classe regina del motomondiale. Sei perchè questo è anche il sesto iride di Cairoli, che hai quattro della MX1 aggiunge anche i due vinti, nel 2005 e nel 2007, nella MX2. Cairoli ogni anno che passa diventa più dominante. Quest’anno ha vinto 21 delle 32 manche disputate, chiudendo la stagione con una striscia – tuttora aperta – di 12 vittorie consecutive. Solo in 5 manche su 32 non è finito sul podio, e in un di questi casi ha chiuso quarto. Dominatore.

(AP Photo)

(AP Photo)

8) Serena Williams (USA, tennis)
Una volta toccato il fondo si può solo risalire. Serena Williams ha preso alla lettera questo modo di dire e l’ha interpretato alla sua maniera. Dopo la figuraccia del primo turno del Roland Garros contro Virginie Razzano, infatti, la giunonica tennista a stelle strisce ha infilato, nell’ordine: vittoria di Wimbledon sia in singolare sia in doppio, doppio oro olimpico sempre sui campi dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club, vittoria allo US Open e, ciliegina sulla torta, anche il Master di fine stagione, senza perdere nemmeno un set. Dr. Jekyll e Mr. Hyde.

(AP Photo/Anja Niedringhaus)

(AP Photo/Anja Niedringhaus)

7) Roger Federer (Svizzera, tennis)
«È finito». «È in netta parabola discendente». «Non è più capace di vincere». Quanti anni sono, ormai, che sentiamo queste frasi quando si parla di Roger Federer? E quante volte Federer ha smentito i suoi detrattori? Sempre. Ma quest’anno, forse, più che mai. Il campionissimo di Basilea, infatti, un mese esatto prima del suo 31° compleanno si è regalato la settima vittoria a Wimbledon ed ha riconquistato, a più di due anni di distanza, il n. 1 della classifica mondiale, mantenuto fino a sfondare – primo uomo nella storia a riuscirci – il muro delle 300 settimane in vetta. E poi ha aggiornato il suo infinito tabellino di record personali. Robetta, insomma. Greatest ever.

(AP Photo/Lee Jin-man)

(AP Photo/Lee Jin-man)

6) Michael Phelps (USA, nuoto)
Quattro ori e due argenti alle Olimpiadi. Un bottino eccezionale, impossibile anche solo da pensare per la maggior parte degli atleti di livello mondiale. Eppure il Kid di Baltimora a Londra, pur dominando, ha mandato in scena una rappresentazione in “tono minore” del suo straordinario talento. Sembra assurdo, ma è così. Succede quando metti l’asticella più in alto di tutti – vicendo 8 ori in altrettante gare a Pechino – e vincendo quanto e più di tante nazioni. Ma ciò non toglie nulla a delle Olimpiadi, l’ultimo atto di una carriera irripetibile, comunque ececzionali. Greatest Olympian ever.

(AP Photo/Giovanni Auletta)

(AP Photo/Giovanni Auletta)

5) Lindsey Vonn (USA, sci alpino)
Undici gare vinte nell’anno solare, entrando nel ristretto club delle atlete capaci di vincere in tutte le discipline dello sci aplino, quarta Coppa del Mondo assoluta messa in bacheca con il “contorno” di altre tre coppette di specialità. Lindsey Vonn già ora, probabilmente, è la più grande sciatrice di sempre. A fermare la donna che vuole confrontarsi con gli uomini, a toglierle vittorie e record, a quanto sembra possono essere solo i malanni fisici, come in questo avvio di 2012/2013. Imprendibile.

(AP Photo/Andrew Medichini)

(AP Photo/Andrew Medichini)

4) Fioretto femminile (Italia)
Oro, argento, bronzo e ancora oro. Più di così, la squadra femminile azzurra di fioretto, a Londra, non poteva fare. Dopo essersi prese tutto il podio della gara individuale, Di Francisca, Errigo e Vezzali (insieme a Ilaria Salvatori) non hanno lasciato nemmeno le briciole alle avversarie, infilandosi al collo anche l’oro della gara a squadra. E con l’oro a squadra dei fiorettisti azzurri e le altre medaglie degli schermidori, per l’Italia a cinque cerchi la scherma – e in particolare il fioretto – si confermano la solita cassaforte. Ingiocabili.

(AP Photo/Anja Niedringhaus)

(AP Photo/Anja Niedringhaus)

3) Usain Bolt (Giamaica, atletica)
100, 200 e 4×100. La velocità mondiale ha – ancora – un solo nome e cognome, quello di Usain Bolt. Il 26enne giamaicano diventa il primo uomo nella storia capace di centrare la doppietta 100-200 in due Olimpiadi consecutive ma fa ancora meglio, perchè in entrambe i casi ha aggiunto la staffetta veloce con la sua nazionale per un doppio tris da antologia. Ciliegina sulla torta, a Londra Bolt firma anche il record olimpico nei 100 (9″63) e quello mondiale della staffetta (36″84). Fulmine.

(AP Photo/David J. Phillip)

(AP Photo/David J. Phillip)

2) Team Europe – Ryder Cup (golf)
Dopo due dei tre giorni di gara al Medinah Golf Club, alla squadra dell’Europa seriva un vero e proprio miracolo per mantenere il possesso della Ryder Cup e vincerla per la quinta volta in sei edizioni. Difficilissimo, quasi impossibile. Quasi, appunto, perchè ogni tanto i miracoli avvengono. Miracolosi.

(AP Photo/Red Bull Stratos, Jay Nemeth)

(AP Photo/Red Bull Stratos, Jay Nemeth)

1) Felix Baumgartner (Austria, sport estremi)
Includere Baumgartner in una classifica sportiva può essere fonte di discussione perchè l’impresa portata a termine dal 43enne di Salisburgo è, probabilmente, un po’ oltre quello che viene solitamente etichettato come “sport estremi”. Ma, d’altronde, Felix ha compiuto un volo mai tentato prima, e forse neanche dopo. Un’impresa tanto grande, complicata e particolare che non può non essere in testa alla nostra Top 10 del 2012. Stratosferico.

 


Gli esclusi.
Per completezza di informazione citiamo, in ordine sparso, anche tutti gli altri che ho valutato per la Top 10, ma hanno mancato di poco l’ingresso in classifica. Quelli che, in America, chiamerebbero le Honorable Mentions:

  • Lionel Messi (Argentina, calcio): 91 gol per il record di marcature in un anno solare. Ma mancano i titoli con il Barça.
  • Bradley Wiggins (Gran Bretagna, ciclismo): Primo britannico a vincere il Tour, oro olimpico a cronometro dopo tante vittorie in pista.
  • Andy Murray (Gran Bretagna, tennis): Vince in casa l’oro olimpico, poi sfata decenni di tabù riportando un suddito di sua maestà ad alzare un trofeo dello Slam a Flushing Meadows.
  • Trento (Italia, volley): Quarto titolo mondiale per club consecutivo, impresa mai riuscita a nessuno. Mancano la doppietta con lo scudetto a causa di un clamoroso errore arbitrale.
  • Nazionale Italiana (calcio): Contro ogni pronostico i ragazzi di Prandelli centrano la finale dell’Europeo, due anni dopo i disastri sudafricani, superando formazioni con molto più talento.
  • Nazionale Spagnola (calcio): Bis del titolo europeo dopo aver conquistato, nel mezzo, anche il Mondiale. Mai nessuno aveva vinto tre titoli del genere consecutivamente.
  • David Rudisha (Kenya, atletica): Oro olimpico negli 800m distruggendo anche il record mondiale, cosa che non succedeva dal 1976 visto l’aggravio dei turni e l’assenza delle lepri. Vince quella che, con tutta probabilità, è la gara di livello tecnico più alto delle intere Olimpiadi.
  • Magdalena Neuner (Germania, biathlon): 10 vittorie (e 18 podi) su 25 gare disputate. Vince la sua terza Coppa del Mondo assoluta, una coppetta di specialità e aggiunge due titoli mondiali sulle nevi di casa di Ruhpolding. Peccato solo per l’inopinato ritiro.
  • Carolina Kostner (Italia, pattinaggio artistico su ghiaccio): Vince Grand Prix, Europeo e Mondiale e ritocca i propri record – personali e italiani – in ogni segmento di gara.
  • San Francisco Giants (baseball): Mai domi. Ai play-off battono 3-2 i Reds dopo essere stati sotto 2-0 (mai successo), poi eliminano i Cardinals 4-3 dopo essere stati sotto 3-1 e quindi passeggiano sui Tigers 4-0 alle World Series.
  • LeBron James (USA, basket): dopo tanto parlare, finalmente riesce a vincere il titolo NBA che gli mancava, a cui aggiunge l’oro olimpico – il secondo consecutivo – vinto a Londra con Team USA.
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