Pallone d’Oro o concorso di popolarità?

Leo Messi posa con il suo quarto Pallone d'Oro consecutivo (AP Photo/Keystone, Walter Bieri)

Leo Messi posa con il suo quarto Pallone d’Oro consecutivo (AP Photo/Keystone, Walter Bieri)

Lunedì a Zurigo Lionel Messi ha sollevato il suo quarto Pallone d’Oro FIFA consecutivo. Un poker mai riuscito prima, un dominio per il quale si vede difficilmente la fine se è vero che la “Pulce” ormai sembra conquistare il premio organizzato da France Football quasi per un diritto divino: che vinca o meno con Barça e Albiceleste, che segni o meno più gol di tutti, infatti, da quattro anni ormai il Pallone d’Oro assomiglia quasi a un plebiscito. Come quest’anno, quando l’argentino ha fatto si registrare il record di gol in un anno solare a quota 91 marcature, ma non ha vinto niente ad eccezione della misera Copa del Rey. Cristiano Ronaldo ha segnato quasi come lui e lo ha battuto nella Liga, eppure è rimasto lontanissimo. Iniesta ha smazzato assist a ripetizione per i gol della Pulce, facendo funzionare tutta la macchina blaugrana e portando la Spagna a un tris mai visto, e anche lui è rimasto indietro. Pirlo ha vinto lo scudetto con la Juve, sfiorato l’Europeo contro ogni pronostico, ed è lontanissimo. Radamel Falcao è esploso con trofei e valanghe di gol, eppure anche lui è stato impotente contro il dominio del numero 10 del Barça.

Attenzione: nessuno vuole sindacare sul fatto che Messi fosse o meno meritevole del Pallone d’Oro 2012 (risposta di chi scrive: si, è meritevole in senso assoluto ma al tempo stesso no, non l’avrei votato come vincitore). Questo è un altro discorso nel quale, per il momento, non mi voglio addentrare. Quello che mi è sembrato subito “sospetto”, però, è stato appunto il plebiscito a favore di Messi, in un anno in cui, invece, c’erano tantissimi altri candidati meritevoli tanto quanto lui. E forse anche di più. Il dubbio che è subito sorto è che ormai il Pallone d’Oro sia diventato un referendum di popolarità piuttosto che di calcio giocato. E allora meglio votare il piccolino, bruttino ma bravo ragazzo dalla faccia pulita che risponde al nome di Leo Messi piuttosto che l’”ingellato”, donnaiolo e cattivo ragazzo che si chiama Cristiano Ronaldo, no? Peccato che non sia questo lo spirito del premo. Eppure dopo la fusione del 2010 tra il Ballon d’Or (fino a quel momento organizzato solo da France Football e votato esclusivamente da 96 giornalisti selezionati in tutto il mondo) e il FIFA World Player, che ha dato vita al Pallone d’Oro FIFA e alla giuria composta da 208 giornalisti e 208 tra capitani e commissari tecnici delle nazionali mondiali, sembra essere proprio così.

Senza voler sminuire nessuno, infatti, vorrei capire con quali competenze capitano, CT e giornalista del Botswana, del Bangladesh, delle Fiji o delle Maldive possa votare. E ho preso quattro stati a caso dalla lista dei votanti con le relative scelte, ma l’elenco dei giurati “dubbi” potrebbe essere molto più lungo. Allora ho pensato: vogliamo vedere se e come cambierebbe il Pallone d’Oro FIFA nel caso in cui votassero solo coloro che hanno un minimo di cognizione di causa?

Per fare questo “gioco” ho selezionato la giuria in questo modo: capitani, CT e giornalisti delle nazionali che dal 2008 al 2012 hanno partecipato almeno a una fase finale di un Campionato del Mondo o di un Campionato Europeo. Sono venute fuori le seguenti 51 nazioni, in ordine sparso: Angola, Costa d’Avorio, Togo, Ghana, Tunisia, Giappone, Iran, Corea del Sud, Arabia Saudita, Germania, Ucraina, Polonia, Italia, Inghilterra, Croazia, Olanda, Portogallo, Svezia, Serbia, Francia, Rep. Ceca, Svizzera, Spagna, Stati Uniti, Messico, Costa Rica, Trinidad&Tobago, Australia, Argentina, Brasile, Ecuador, Paraguay, Austria, Grecia, Romania, Russia, Turchia, Ucraina, Danimarca, Irlanda, Sud Africa, Corea del Nord, Cile, Slovacchia, Honduras, Nuova Zelanda, Nigeria, Camerun, Algeria, Slovenia e Uruguay. Per arrivare alla cifra tonda di 60 ho poi aggiunte 9 “wild-card”, scegliendole tra i paesi esclusi che mi sembravano più meritevoli. Le wild-card sono: Bolivia, Perù, Venezuela, Colombia, Belgio, Ungheria, Scozia, Bulgaria, Norvegia.

A questo punto avrei dovuto avere un totale di 180 “schede” di votazioni. In realtà erano solo 166 perché sette paesi (Angola, Costa d’Avorio, Togo, Iran, Paraguay, Cile e Perù) hanno visto votare solo il proprio rappresentante dei media. A queste ho aggiunto le due schede di noi due autori di Pensieri di Sport. I 166 voti ufficiali potete trovarli tutti nel riepilogo fornito dalla FIFA, mentre noi vi sveliamo subito le nostre preferenze. Giorgio ha votato Cristiano Ronaldo come primo, Andrés Iniesta in seconda piazza con Messi a completare il terzetto. Per il sottoscritto, invece, prima posizione ad appannaggio di Cristiano Ronaldo, Andrea Pirlo secondo e Radamel Falcao sul gradino più basso.

Rullo di tamburi, ecco la classifica!

 Pos

Nome

Primo

Secondo

Terzo

TOTALE

1

Lionel Messi

95

31

21

589

2

Cristiano Ronaldo

30

52

38

344

3

Andrés Iniesta

12

26

30

168

4

Radamel Falcao

6

14

26

98

5

Xavi Hernandez

6

11

13

76

6

Iker Casillas

7

5

5

55

7

Andrea Pirlo

3

9

8

50

8

Didier Drogba

1

4

4

21

9

Robin van Persie

1

3

5

19

10

Zlatan Ibrahimovic

1

3

4

18

11

Yaya Tuoré

2

2

1

17

12

Mesut Ozil

1

1

4

12

13

Sergio Ramos

1

1

6

14

Xabi Alonso

1

2

5

15

Karim Benzema

1

5

16

Wayne Rooney

1

1

4

17

Manuel Neuer

1

1

4

18

Sergio Aguero

1

1

4

19

Sergio Busquets

1

3

20

Gianluigi Buffon

1

3

21

Neymar

2

2

22

Mario Balotelli

1

1

23

Gerard Piquè

0

A un primo colpo d’occhio sembra tutto molto simile, se non proprio uguale. Ed effettivamente in valore assoluto è così. L’unica variazione nella top10 riguarda la 4° posizione, con Radamel Falcao che sopravanza Xavi. E già questo piccolo ma grande cambiamento, però, dovrebbe stimolare la considerazione che faremo tra poco, vedendo qualche numero un po’ più evoluto. Fuori dai primi 10, invece, Xabi Alonso precipita dall’11° al 14° posto, sopravanzato da Touré (12° in origine), Ozil (14°) e Sergio Ramos (addirittura 18°). Un altro che precipita è Neymar, che passa dalla 13° alla 21° posizione, mentre il capitano azzurro Gigi Buffon retrocede dalla 16° alla 20° piazza. Chi scala più posti di tutti è l’attaccante del Real Madrid Karim Benzema, originariamente 22° ma 15° nel nostro Pallone d’Oro.

Ma proviamo ad andare più a fondo, e vediamo qualche dato più interessante.

Pos

Nome

%   voti

%   Fifa

Variaz.

Variaz.   %

1

Lionel Messi

38,96

41,60

-2,64

-6,36%

2

Cristiano Ronaldo

22,75

23,68

-0,93

-3,92%

3

Andrés Iniesta

11,11

10,91

0,20

1,84%

4

Radamel Falcao

6,48

3,67

2,81

76,61%

5

Xavi Hernandez

5,03

4,08

0,95

23,20%

6

Iker Casillas

3,64

3,18

0,46

14,39%

7

Andrea Pirlo

3,31

2,66

0,65

24,32%

8

Didier Drogba

1,39

2,60

-1,21

-46,58%

9

Robin van Persie

1,26

1,45

-0,19

-13,34%

10

Zlatan Ibrahimovic

1,19

1,24

-0,05

-3,99%

11

Yaya Tuoré

1,12

0,76

0,36

47,94%

12

Mesut Ozil

0,79

0,41

0,38

93,57%

13

Sergio Ramos

0,40

0,22

0,18

80,38%

14

Xabi Alonso

0,33

1,09

-0,76

-69,66%

15

Karim Benzema

0,33

0,11

0,22

200,63%

16

Wayne Rooney

0,26

0,39

-0,13

-32,17%

17

Manuel Neuer

0,26

0,21

0,05

25,98%

18

Sergio Aguero

0,26

0,30

-0,04

-11,82%

19

Sergio Busquets

0,20

0,20

0,00

-0,79%

20

Gianluigi Buffon

0,20

0,35

-0,15

-43,31%

21

Neymar

0,13

0,60

-0,47

-77,95%

22

Mario Balotelli

0,07

0,07

0,00

-5,52%

23

Gerard Piquè

0,00

0,11

-0,11

-100,00%

Il primo numero rappresenta la percentuale dei voti presi nel “nostro” Pallone d’Oro, la seconda in quello ufficiale della FIFA e la terza la variazione. La quarta è la più interessante, secondo me, perché è la variazione di voto in percentuale.

Al netto di possibili errori statici dati dalla ristrettezza del campione statistico, problema che chiaramente è maggiore allo scorrere verso il basso della classifica, è interessante notare come Messi vada a perdere oltre il 6% di voti, quasi il doppio rispetto a Cristiano Ronaldo. E i primi due sono gli unici, tra i primi 7, a perdere voti rispetto alla votazione ufficiale. Speculo: è così impensabile che i votanti dei paesi meno “idonei” tendano a votare nella maniera più banale possibile, in base alla fama e al brand?

Aggiungo che questa idea viene confermata scorrendo la classifica. Iniesta è praticamente invariato mentre Radamel Falcao, decisamente il meno conosciuto dei primi 10, esploso sostanzialmente sul palcoscenico mondiale proprio nel 2012, ha quasi raddoppiato i propri voti, incrementandoli di oltre il 76%. Votare Falcao, rispetto a Messi (o anche Ronaldo, in misura minore) è un voto più “difficile”, dove bisogna seguire maggiormente il calcio ed essere competenti e aggiornati. Provate ad andare in giro e chiedere a 10 persone se conoscono/hanno mai sentito nominare Messi, fate la stessa con Falcao e poi vediamo i risultati.

A incrementare i propri voti nel nostro Pallone d’Oro rispetto a quello ufficiale sono tutti quei protagonisti di grandi stagioni, ma che – anche per il ruolo – sono un po’ più in ombra rispetto al brand di Messi. Guadagna Xavi, che i competenti non possono sottovalutare per l’importanza che ha nella mediana del Barça al fianco di Don Andrés, guadagna Casillas, capitano e àncora della doppietta Real-Spagna, guadagna soprattutto un immaginifico Andrea Pirlo, insostituibile nella Juve che torna tricolore e nell’Italia che sfiora il miracolo. Perdono, invece, van Persie, autore di ottime prestazioni ma che non lascia il segno sul 2012, e Drogba, che solleva finalmente la Champions da protagonista ma poi si confina in Cina dopo aver concluso una Premier oltremodo deludente.

Il campo si livella. La forbice tra Messi e il primo escluso del podio, che è di 38 punti percentuali nella classifica ufficiale, scende a circa 32 punti nel “nostro” Pallone d’Oro. Una diminuzione del 16% che non può non essere casuale. Messi rimane, probabilmente, il miglior giocatore al mondo, ma la deriva che sta prendendo il Pallone d’Oro FIFA è tragica: la qualità dei votanti è scesa e i risultati sono inquinati, facendo assomigliare sempre di più il premio a una gara di popolarità più che a una riconoscimento sportivo. Senza citare, peraltro, le ridicole predilezioni dei CT per i giocatori delle proprie nazionali e dei giocatori per i proprio compagni di squadra.

La cura per ridare credibilità al Pallone d’Oro? Selezionare i votanti, che abbiano background qualificati. E magari togliere il voto a capitani e CT. Una giuria di 200 giornalisti, prevalentemente europei e sudamericani, tornerebbe a far splendere quel pallone che, ora come ora, splende di un oro opaco.

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