
Franck Ribery di fronte a Gianluigi Buffon: i due si sono già sfidati nel girone di qualificazione della Champions League 2009/10 (Photo Imago)
Due squadre simili pronte alla sfida che vale una stagione. Bayern Monaco e Juventus, in campo stasera nell’andata dei quarti di finale di Champions League, sono due gemelle uguali e diverse al tempo stesso. A parlare sono i numeri, che descrivono due realtà unicamente comuni tra loro, per storia e attualità.
Su tutte, la prima cosa in comune (e sicuramente quella che salterà prima agli occhi degli spettatori) è lo stadio. Entrambe le società possono vantare un impianto di altissimo livello, anche se il Bayern in condivisione con i cugini del Monaco 1860. Due stadi, lo Juventus Stadium e l’Allianz Arena, nuovi (inaugurati rispettivamente nel 2011 e nel 2005), avveniristici e tra i più apprezzati nel panorama europeo. Possono valere davvero come dodicesimo uomo in campo, perché permettono ai tifosi di dare grande calore ai giocatori. Per capirci: in casa il Bayern ha vinto addirittura 16 delle ultime 18 partite di Champions.
C’è poi la storia nei rispettivi paesi, altra forte somiglianza tra torinesi e bavaresi. Sono le squadre con più titoli nazionali: 22 per il Bayern, 28 per la Juventus. Protagoniste anche in Europa (4 Champions per i tedeschi, 2 per gli italiani) e nelle coppe nazionali (15 a 9), sono ovviamente le due formazioni più tifate e al tempo stesso più odiate nei rispettivi paesi.
In comune, su tutto, c’è l’attuale condizione fisica (i giocatori corrono tanto, di solito più a lungo degli avversari) e, conseguenza quasi diretta, la posizione in classifica: sia Bayern sia Juventus stanno dominando i rispettivi campionati. Anzi, ai tedeschi manca solo la matematica per parlare di vittoria della Bundesliga, che potrebbe arrivare già nel prossimo weekend, dati i 20 punti di vantaggio sul Borussia Dortmund a 7 gare dal termine. E questa “dittatura” è il risultato di 23 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta, cioè 72 punti guadagnati su 81 possibili (media 2,66).
Meno perfetta, forse, la Juve. Mancano 8 partite alla fine della Serie A e a disposizione ci sono ancora 24 punti, ma i bianconeri ne hanno ben 9 di vantaggio sul Napoli secondo. In tasca i ragazzi di Conte hanno 68 punti in 30 partite, frutto di 21 vittorie, 5 pareggi e 4 ko (media 2,26). Un campionato di alto profilo, certo, ma non spaventoso come quello dei bavaresi.
In comune i due big team hanno anche le notevoli capacità difensive. E su questo Gigi Buffon ha voluto caricare la squadra: “La nostra difesa è fantastica”, ha detto il numero 1 bianconero. Ha ragione, solo 19 i gol subiti in 30 gare di campionato (media di 0,63 a partita) . I migliori in Italia ovviamente, basti pensare che dopo di loro viene il Napoli, che ha incassato ben 10 reti in più. Ma anche nelle retrovie il Bayern riesce a far incredibilmente meglio della Juve: solo 13 volte i bavaresi hanno “pianto” per un gol preso, che su 27 match giocati fa una media spaventosa dello 0,48% a gara. Insomma, l’undici di Monaco esce dal campo a porta inviolata una partita su due.
Ma se entrambe le squadre sono così forti in difesa, perché il Bayern vola più in alto? Risposta semplice: grazie alla miglior qualità in fase offensiva. La Juve gioca con un attento 3-5-2, i tedeschi puntano su un più offensivo 4-2-3-1. Ed ecco così le 78 reti segnate in Bundesliga, numero ben superiore alle 59 messe insieme dai bianconeri in Serie A. Un’elevatissima media di 2,88 per il Bayern contro quella di 1,96 per la Juve. Una cosa però è certa: due grandi difese sfideranno due ottimi attacchi.
La storia difensiva delle due formazioni è però diversa in Champions, dove la Juventus ha subito solo 4 reti nelle 8 partite giocate. Il Bayern invece, nello stesso numero di incontri, di gol ne ha presi 10. In ogni caso, la serie positiva è comune anche in Europa: sono le uniche due squadre ancora imbattute in questa edizione della coppa dalle grandi orecchie. E anche qui il Bayern è spaziale in fase realizzativa: miglior attacco (insieme al Real Madrid) con 18 gol segnati in 8 partite.
Diverso però il modo in cui le due formazioni sono arrivate ai quarti di finale: entrambe prime nei rispettivi gironi, hanno però avuto due sorteggi diversi e, di conseguenza, ottavi di differente difficoltà. I Conte-boys hanno surclassato il Celtic (3-0 all’andata in Scozia, 2-0 al ritorno a Torino). I ragazzi di Jupp Heynckes hanno invece rischiato di essere eliminati dall’Arsenal, e hanno passato il turno solo in virtù delle reti in trasferta.
Anche i precedenti in Champions tra le due squadre sono molto equilibrati. Le 6 sfide, tutte ai gironi eliminatori, vedono prevalere la Juve con 3 vittorie, mentre 2 sono le sfide vinte dal Bayern e un solo pareggio. La grande curiosità è però legata all’aspetto temporale delle sfide: pur avendo entrambe una storia ultracentenaria, gli scontri sono tutti avvenuti negli ultimi 10 anni.
La sfida tra simili si ripete in porta, tra stelle del ruolo come Manuel Neuer e Gianluigi Buffon. Il tedesco, classe ’86, è il titolare della propria nazionale e avrà come dirimpettaio il guardiaporta azzurro, di ben 8 anni più “anziano”. Neuer, che si appresta a vincere la sua prima Bundesliga, è ormai un habitué delle fasi avanzate della Champions (tra le prime otto squadre per il terzo anno consecutivo). Buffon invece non ha avuto una carriera europea troppo fortunata: gioca di nuovo i quarti di finale dopo 8 anni (stagione 2004/05, era Capello per intenderci). Ma di certo l’italiano non vorrà arrendersi proprio questa volta.