Il VakifBank di Guidetti è perfetto: 47 su 47

Il Vakifbank Istanbul festeggia la vittoria della Champions League, sarà solo l'inizio (foto Cev)

Il Vakifbank Istanbul festeggia la vittoria della Champions League, sarà solo l’inizio (foto Cev)

L’imbattibilità, si sa, è la chimera che inseguono tutte le squadre di qualsiasi disciplina sportiva a qualsiasi livello. La perfezione, poi, ancora peggio. Eppure rimane sempre o quasi, appunto, una chimera. Troppo complicato essere perfetti per un’intera stagione, quando bastano una giornata no o pochi centimetri di differenza per cancellare tutto. Non è un caso che nella nostra serie A di calcio, pur essendoci a disposizione anche il pareggio – e quindi due risultati su 3 – per mantenere l’imbattibilità, solo in tre casi si è assistito a una stagione senza macchia da quando è stato introdotto il girone unico (1929): il Perugia ‘78/’79, che però non vinse lo scudetto ma fu costretto ad accontentarsi della seconda piazza, il Milan ‘91/’92 e la Juventus 2011/2012, che ha anche attentato al record assoluto d’imbattibilità del Milan di Capello ma si è poi fermata a 49 gare contro le 56 dei rossoneri.

Pensate allora che impresa sia vincere 47 gare su 47 in un solo anno, vincendo ovviamente tutte le competizioni a cui si prende parte. Competizioni, peraltro, al massimo livello: la Coppa di Turchia, il campionato turco (tra i migliori d’Europa, quantomeno per qualità delle prime 4-5 formazioni, nda) e la Champions League. Ci siamo spostati nel volley, perché questa è l’impresa completata pochi giorni fa dal VakifBank Istanbul allenato dal tecnico italiano Giovanni Guidetti. Percorso netto per una vera e propria squadra dei sogni che alla qualità delle straniere – la serba Brakocevic, la tedesca Fürst, la giapponese Kimura e la polacca Glinka, più l’altra serba Nikolic che però non ha giocato per maternità – ha abbinato anche giocatrici turche di livello altrettanto alto, a cominciare dalla regista della nazionale Naz Aydemir per passare alla centrale Toksoy fino ad arrivare alla schiacciatrice Gözde Kirdar, eletta MVP del campionato turco.

I numeri della stagione da record del Vakifbank recitano di sole 5 partite vinte al tie-break, a fronte di 29 vittorie per 3-0 e 13 per 3-1: 141 set vinti e 23 persi, vale a dire l’86% di successo. Quando poi si va a spulciare ancora di più, guardando i numeri divisi per competizioni, questi diventano, se possibile, ancora più impressionanti. In coppa di Turchia il Vaki ha firmato cinque 3-0 e un 3-1. Nella regular season del campionato 16 vittorie 3-0, quattro 3-1 e due 3-2, seguiti ne play-off da tre 3-0, altrettanti 3-1 e una sola gara conclusa al tie-break. In Champions, invece, il ruolino di marcia parla di cinque vittorie con lo scarto maggiore, altrettante per 3-1 e due al tie-break.

Ma la cosa che impressiona è che sostanzialmente delle cinque vittorie al tie-break solo una sia stata veramente tirata: le due in Champions sono infatti arrivata all’ultima e terzultima gara del girone eliminatoria, con la qualificazione già in tasca e ampio turnover. Stessa cosa che, verosimilmente, è accaduta nella regular season del campionato turco, dominata dall’inizio alla fine. In gara 2 di finale, invece, l’Eczacıbaşı dell’altro coach italiano Lorenzo Micelli ha avuto davvero l’occasionissima di interrompere questa striscia record: avanti 14-13 al tie-break ha infatti attaccato per ben due volte per chiudere la partita. Quando Esra Gümüş ha però sparato out, annullando il match-point, il VakifBank ha messo la freccia e chiuso 16-14.

Piccolo record nel record di una stagionale forse irripetibile: tutte e quattro le squadre giunte alle semifinali dei play-off turchi erano squadre di Istanbul. Oltre a VakifBank e Eczacıbaşı, infatti, le altre due semifinaliste erano Fenerbahçe e Galatasaray. Ma non pensate a un campionato provinciale e di basso livello, anzi. Del VakifBank cambione abbiamo già detto; l’Eczacıbaşı di Micelli annoverava nel roster Sokolova, Usic, Darnel e Poljak; il Fenerbahçe schierava Kim Yeon-Koung, Berg, Havlickova, Glass e Garay mentre il Galatasaray allenato dall’ex CT azzurro Massimo Barbolini poteva disporre di Leo Lo Bianco, Simona Gioli e Rosir Calderon. Insomma, nomi di livello assoluto che danno ancora più lustro all’impresa delle ragazze di Guidetti. Che per l’anno prossimo anno già una nuova sfida: oltre a provare a difendere l’imbattibilità siamo certi che l’obiettivo sarà il Mondiale per Club, per completare il filotto e vincere davvero tutto.

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