
David Beckham, 38 anni, lascia il calcio dopo l’ennesimo campionato vinto, stavolta con il Paris Saint Germain. (Photo AP)
Il più famoso, il più bello, forse non il più bravo ma di certo tra i più bravi. A lasciare lo sport, in particolare il calcio, è stato ieri David Beckham. Su Pensieri di Sport avrete letto articoli su qualche personaggio poco noto, talvolta abbiamo presentato eventi non popolari. Stavolta, però, sappiamo di non correre questo rischio. Celebriamo infatti il ritiro dal gioco del pallone di uno dei protagonisti mondiali degli ultimi 20 anni.
David Robert Joseph Beckham, nato a Londra il 2 maggio del 1975, si è ritirato dal calcio giocato. Dieci anni fa, il 27 novembre del 2003, era stato nominato Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico (OBE). Un calciatore diverso dagli altri, per tanti motivi. Criticato troppo facilmente, spesso per puro gusto di chi non sopportava la sua perfezione. Come ha sottolineato il Milan nel salutare il ritiro di un suo ex giocatore, in Italia “Beckham era stato accolto con scetticismo e salutato con tutti gli onori”. E infatti nessuno, tra chi ha giocato con lui, chi lo ha allenato o tra i vari vip che lo hanno conosciuto, serba un ricordo negativo, né dell’uomo né del calciatore.
Beckham ha rappresentato, a cavallo del 2000, un’icona globale di diffusione del calcio. “Bend it like Beckham” non era solo un consiglio, ma il titolo di un film di successo (da noi “Sognando Beckham”) che ha celebrato la sua fama nei paesi asiatici. Prima di lui solo fuoriclasse come Maradona, Ronaldo (quello vero, il brasiliano) o Baggio aveva tale notorietà in tutto il pianeta.
Forse il più famoso calciatore di sempre. Purtroppo, aggiungiamo noi. Sì, perché il 38enne inglese, per molti, è stato più un brand e un’immagine che non uno bravo a giocare. E bravo lo è stato veramente. Ma per capire cosa intendiamo bastano pochi secondi: se aprite google immagini e cercate “David Beckham” saranno davvero poche le sue immagini da calciatore, mentre numerose quelle di un bell’uomo elegante o spesso in pose pubblicitarie. Solo una persona famosa? No, perché se fate lo stesso tipo di ricerca con altri calciatori di fama mondiale come Messi, Ibrahimovic o Del Piero, ecco che vedrete quasi esclusivamente dei giovanotti in divisa da gioco.
Secondo qualcuno, infatti, Beckham è stato un buon centrocampista e nulla più. Anzi, semplicemente altro: un’oliata macchina da soldi. Questo non è del tutto smentibile. La sua ricchezza parla chiaro, il suo nome associato a ogni tipo di brand anche. Eppure, come ha sottolineato il giornalista della Gazzetta dello Sport Paolo Condò su Twitter, “David Beckham è stato un giocatore molto più forte di quanto la sua bellezza ci induceva a pensare”.
Debuttò in Premier League, con il Manchester United, il 2 aprile del 1995, poco prima di compiere vent’anni, trova la vera notorietà l’anno successivo, segnando una rete incredibile da metà campo contro il Wimbledon. Capitano della Nazionale inglese dal 15 novembre del 2000, Beckham ha contribuito a cambiare la visione del calcio nel globo e, in prima persona, a renderlo più popolare negli Stati Uniti. Ma è stato, prima di tutto, il piede destro più vicino alla perfezione della storia di questo sport.
Una cosa è certa: se mettiamo insieme la popolarità dell’uomo e la sua classe in campo, di uomini come Beckham, nella storia del calcio, non se ne sono visti. E chissà se ne vedremo mai più. Lo celebriamo, dunque, con qualcuno dei numeri che lo hanno reso quello che è: Beckham. Non serve aggiungere altro.
0 – Come gli euro di stipendio presi da Beckham per i suoi mesi al Paris Saint Germain, gli ultimi da calciatore. Ha infatti devoluto interamente la sua paga ad associazioni per bambini bisognosi francesi.
1 – Il numero 1 in quanto a soldi. Sì, David Beckham per anni è stato (e lo è tuttora) il calciatore più pagato al mondo sommando ingaggio e introiti dagli sponsor. Ma è anche il numero di volte che Becks è stato nominato calciatore dell’anno dall’Uefa, nella stagione 1998-99.
2 – I trofei internazionali vinti in carriera. Nel 1999, nel giro di pochi mesi, si aggiudicò da protagonista con lo United la Champions League (la famosa rimonta nei minuti di recupero contro il Bayern Monaco) e la Coppa Intercontinentale.
3 – Il numero di stelle del Manchester United di fine anni ’90 che lasciano il calcio quest’anno. Come lui, anche Alex Ferguson e Paul Scholes. Ma il 3 è anche il terzo posto di Beckham nella classifica dei calciatori più “likati” su Facebook, con 26 milioni di fan. Prima di lui solo Cristiano Ronaldo (57 milioni) e Lionel Messi (45 milioni).
4 – I campionati in cui David Beckham ha vinto il titolo, primo inglese di sempre a riuscire in questa impresa. E la particolarità è che sempre Beckham ha vinto nell’ultima stagione di presenza in squadra (2003 con il Man Utd, 2007 con il Real Madrid, 2012 con i Los Angeles Galaxy e 2013 con il Psg).
6 – Il numero di campionati inglesi vinti tra il 1995 e il 2003. Da vero protagonista di quel grande Manchester United dominatore in Premier League.
242 – I gol in cui Beckham ha messo lo zampino nelle 534 partite di solo campionato da lui giocate. In alcuni casi è stato lui stesso a segnare, ma nella maggior parte delle occasioni il suo destro divino ha realizzato l’assist vincente.
250 – I milioni di dollari che avrebbe guadagnato Beckham nei suoi circa 18 anni di carriera. In gran parte grazie a pubblicità per brand come Adidas o Samsung.
833 – Le partite ufficiali giocate in carriera.
UN MILIARDO – Ci sembrava troppo lungo da scrivere in cifre. Eppure questo è il fatturato stimato della vendita delle magliette di David Beckham nella sua carriera. Oltre 10 milioni le sue maglie da gioco vendute in tutto il globo.
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