
Robredo in lacrime: da 86 anni nessuno compiva tre rimonte del genere consecutivamente (AP Photo/Michel Euler)
Tommy Robredo è nei quarti di finale del Roland Garros. E questo, se vogliamo, già di per sé è una notizia visto che il 31enne spagnolo, che vanta un best ranking al numero 5 del mondo nell’agosto 2006, era dal 2009, sempre sulla terra rossa parigina, che non centrava un quarto in uno Slam.
A maggior ragione se si pensa che l’arrotino – senza offesa, o forse si… – di Hostalric è decisamente nella fase discendente della propria carriera: top10 fino a fine 2007 è poi sceso prima nei 20, quindi da inizio 2010 a fine 2011 è fluttuato tra la 30esima e la 50esima posizione della classifica ATP. Quindi, anche a causa di una serie di infortuni muscolari che lo hanno tenuto fermo da metà 2011 a giugno 2012, Robredo è sprofondato fino al numero 471 del mondo (14 maggio 2012). Da lì la lunga e lenta risalita, passata per i tornei Challenger – è rientrato proprio nel Challenger di Caltanissetta, poi vinto – fino ad arrivare ai quarti conquistati oggi, a quattro anni di distanza dall’ultima comparsata tra gli “ultimi 8” del Roland Garros.
Ma, dicevamo, la notizia non è tanto che Robredo sia tornato nei quarti di uno ma bensì come ci è arrivato. Tommy è infatti il primo che nell’era Open (dal 1968, nda) vince tre match consecutivi in uno Slam rimontando, in tutte e tre le partite, due set di svantaggio (altri due tennisti, Nicolas Escudé agli Australian Open 1998 e Albert Costa al Rolang Garros 2002, hanno vinto tre match in un unico Slam rimontando sempre da 0-2, ma non consecutivamente). Meglio ancora: Robredo è il primo a riuscire in questa impresa addirittura dal 1927. L’ultimo capace di centrare tre rimonte del genere prima di lui fu il francese Henri Cochet a Wimbledon. In quel caso Cochet rimontò nei quarti e poi in semifinale e finale; 86 anni dopo Robredo ci è riuscito al secondo, terzo e quarto turno ma questo non sminuisce di una virgola l’impresa, anzi. Il tennis, oggi, è completamente diverso rispetto a quasi un secolo fa e infilare consecutivamente tre “comeback” del genere ha dell’incredibile, oggi più che allora.
La serie di rimonte di Robredo inizia, dicevamo, al secondo turno contro l’olandese Igor Sijsling. Il 26enne scappa avanti 7-6 (5), 6-4 e sembra in controllo, ma poi inizia la magia del 31enne spagnolo. Il match gira completamente: 6-3, 6-1, 6-1 e la prima rimonta di Tommy è in archivio dopo tre ore esatte di gioco. Al terzo turno Robredo incrocia sul proprio cammino l’enfant du pays Gaël Monfils, che impiega 1h33’ per portarsi in vantaggio di due set: 6-2, 7-6 (5). Perso il tie-break del secondo parziale per impattare il conto set, la corsa di Robredo sembra davvero volgere al termine. Nemmeno per sogno, però: Tommy vince il terzo set 6-2, nel quarto restituisce il 7-6 a Monfils chiudendo per 7 punti a 3 il tie-break e quindi passeggia per 6-2 nel quinto e decisivo parziale. Dopo 3h46’ di battaglia anche Monfils deve arrendersi alla rimonta di Robredo.
Arriviamo a ieri, derby spagnolo nel quarto turno contro Nicolás Almagro, favorito se non altro per via della testa di serie numero 11 contro la 32 di Robredo. Anche stavolta Almagro parte bene e conquista uno dei primi due parziali al tie-break: 7-6 (5), 6-3 e il nostro eroe è costretto ancora a rincorrere. Ma anche il terzo set sembra mettersi per il peggio quando Almagro scappa sul 4-1. Stavolta Robredo ha veramente un piede e mezzo fuori dal Suzanne Lenglen, il secondo campo per importanza del Rolang Garros. Ma Tommy non ci sta, infila cinque giochi consecutivi e vince il terzo set 6-4 per rimanere in vita. Quando però il più giovane connazionale è andato in vantaggio 4-2 anche nel quarto set, sembrava davvero che il match fosse prossimo a finire e le rimonte di Robredo a fermarsi. Nemmeno per sogno: parziale di 4-0 e “Disco Tommy” porta a casa anche il quarto set, sempre per 6-4, forzando il quinto set.
Parziale decisivo vietato ai deboli di cuore. Almagro fugge per l’ennesima volta avanti di un break sul 2-0, Robredo risponde con un doppio break che lo porta avanti 3-2 e servizio ma Almagro piazza un contro-break immediato per riportarsi in linea di galleggiamento. Al nono gioco del set, però, il terzo break del set conquistato da Robredo è quello risolutivo. Nel game successivo, infatti, Almagro ha ormai perso completamente la testa e Tommy può festeggiare il 6-4 che, dopo 3h49’, gli spalanca nuovamente le porte dei quarti di finale del Roland Garros, a dieci anni dalla prima volta. L’uomo delle rimonte ora dovrà vedersela, in un altro derby iberico, con David Ferrer. Chissà che l’ennesima rimonta non possa regalargli quella semifinale sulla terra rossa parigina che Robredo non ha mai raggiunto.
Nel giorno della terza, storica, rimonta dello spagnolo di Hostalric anche sua maestà Roger Federer scrive l’ennesima pagina di storia del tennis. Battendo Gilles Simon al quinto set, in rimonta, lo svizzero centra infatti la vittoria numero 900 in carriera, quarto a raggiungere questa quota dietro alle 1243 vittorie di Connors, le 1071 di Lendl e le 923 Vilas. Una vittoria che per Federer vuol dire anche il 36° quarto di finale raggiunto consecutivamente in un torneo dello Slam. Da nove anni, insomma, Federer è sempre presente quando nei quattro tornei più importanti del mondo rimangono in ballo solo otto tennisti. Incredibile, come le rimonte di Robredo.