Tutti in Brasile: il manuale della Confederations Cup 2013

Mario Balotelli calcia il pallone che finirà in rete nell'amichevole del marzo scorso contro il Brasile. Gli azzurri giocheranno di nuovo contro i verdeoro il prossimo 22 giugno (Foto Sportlive.it)

Mario Balotelli calcia il pallone che finirà in rete nell’amichevole del marzo scorso contro il Brasile. Gli azzurri giocheranno di nuovo contro i verdeoro il prossimo 22 giugno (Foto Sportlive.it)

Inizia domani, ha creato molta attesa e ogni volta che si ripete ha sempre più seguito. No, non è l’estate e nemmeno il weekend. Stiamo parlando della Confederations Cup 2013, l’evento calcistico dell’anno. Otto squadre si contenderanno il titolo nella manifestazione che si tiene in Brasile dal 15 al 30 giugno. E c’è anche l’Italia, quindi ci interessa da vicino. Ecco a voi numeri, curiosità e tutto quel che c’è da sapere sull’evento.

Nata nel 1992 come prova generale nei paesi che ospitano il Mondiale negli anni successivi, la Confederations Cup è appunto la Coppa delle Confederazioni. A sfidarsi sono chi ha vinto il campionato continentale tra squadre nazionali di ciascun continente, il paese che ospiterà il Mondiale e la squadra Campione del Mondo in carica. Dunque, nel 2013: Brasile che ospiterà la Coppa il prossimo anno, Spagna campione del mondo, Messico per il Nord America, Uruguay per il Sud America, Nigeria per l’Africa, Giappone per l’Asia e Tahiti per l’Oceania (sì, perché da qualche anno l’Australia gareggia in Coppa d’Asia per avere più concorrenza). E noi cosa c’entriamo? Semplice, la Spagna è campione sia mondiale sia europea. Italia presente “solo” in quanto finalisti del nostro continente.

Una tifosa del Brasile sugli spalti: come sempre la torcida brasiliana sarà protagonista delle partite

Una tifosa del Brasile sugli spalti: come sempre la torcida brasiliana sarà protagonista delle partite

Intanto un primo passo per abituarci al Mondiale del prossimo anno sarà quello del fuso orario. Le gare dei prossimi giorni si giocano infatti in due diversi orari: o alle 16 o alle 19 brasiliane, quindi o alle 21 o alle 24 italiane. Insomma, si può far notte di fronte a un pallone.

Solo lo spagnolo Iniesta può cercare di eguagliare un record particolare: mettere a segno un gol sia nella finale di un Mondiale sia nella finale di una Confederations Cup. Finora l’unico a esserci riuscito è stato Ronaldo (quello vero, il brasiliano), che ne realizzò ben 5: una tripletta all’Australia nella finale della Confederations 1997 e la doppietta che regalò la World Cup del 2002 al Brasile contro la Germania.

Proprio il Brasile (e chi sennò?) è la squadra dominatrice di questa manifestazione: 7 le partecipazioni (tutte, tranne le prime due), 3 le vittorie. L’Italia è ancora nuova dell’evento, dato che ha esordito da campione del mondo in carica nel 2009 (e fu una brutta figura, con l’eliminazione già nel girone iniziale). Risale invece al 2003 il ricordo più brutto, con la morte in campo del camerunense Marc Foè durante la semifinale contro la Colombia. Per gli africani sarà secondo posto, ma in finale sollevano la Coppa insieme ai vincitori della Francia per dedicarla al compagno scomparso.

Il caratteristico Cristo del Corcovado di Rio de Janeiro e, sullo sfondo, il nuovo Stadio Maracanà (Foto Getty Images)

Il caratteristico Cristo del Corcovado di Rio de Janeiro e, sullo sfondo, il nuovo Stadio Maracanà (Foto Getty Images)

Sei gli stadi in cui si giocherà la manifestazione, in sei città differenti: Rio de Janeiro, Recife, Salvador, Belo Horizonte, Fortaleza e Brasilia. Dall’epico Maracanà, in gran parte demolito e ricostruito (forse per scacciare l’incubo del 1950?) all’Estadio Nacional Manè Garrincha di Brasilia, intitolato al grande fantasista di metà ‘900.

Semplice la formula: due gironi da 4 squadre, le prime due di ciascun girone si sfideranno in semifinale e finale, che si giocherà a Rio il 30 giugno. Ma veniamo alle partite: l’Italia aprirà il suo girone domenica 16 giugno contro il Messico, alle 21 italiane. Storicamente soffriamo gli esordi in questo genere di competizioni, e con i verdi centroamericani non vinciamo dal 1993. Ma abbiamo almeno una statistica positiva contro di loro: in 11 incontri (6 vittorie, 4 pareggi e un solo ko) abbiamo sempre segnato.

Seguirà la sfida al Giappone allenato da Alberto Zaccheroni, campione d’Asia in carica e già qualificato alla Coppa del Mondo 2014. Contro i nipponici scenderemo in campo mercoledì 19 giugno a mezzanotte.

Infine, sabato 22 giugno, chiuderemo il girone con il big match contro il Brasile. I padroni di casa sono la nostra bestia nera: in 15 precedenti abbiamo vinto 5 volte, pareggiato 3 e siamo stati sconfitti ben 7 volte. L’ultima sfida risale all’amichevole pareggiata nel marzo scorso a Ginevra, mentre l’ultima sconfitta l’abbiamo subita proprio nella Confederations Cup del 2009. Ma il dato peggiore è un altro: l’Italia non batte il Brasile dal 3 a 2 (con tris di Paolo Rossi) del Mundial vittorioso del 1982.

Adriana Lima sfila per Victoria's Secret. La modella brasiliana è la madrina dell'evento (Foto calcioblog.it)

Adriana Lima sfila per Victoria’s Secret. La modella brasiliana è la madrina dell’evento (Foto calcioblog.it)

A proposito di brasiliani: un tempo, a dire il vero nemmeno troppo lontano, in Confederations Cup regnava un Imperatore: il suo nome è Adriano, e tra Inter e Nazionale verdeoro faceva paura a tanti difensori. Nel 2005 trascinò i suoi alla vittoria e fu capocannoniere con 5 reti. Protagonista certa, quest’anno, sarà una bella omonima di nome Adriana. Che potremmo definire non imperatrice, ma almeno regina (di bellezza). Madrina della manifestazione è infatti la modella brasiliana Adriana Lima, nota dalle nostre parti per qualche pubblicità di telefonia.

Chiudiamo con la domanda più importante: chi vincerà l’edizione 2013? Non è nostra intenzione azzardare immodesti pronostici, ma c’è chi lo fa per noi. Per i bookmakers vincerà il Brasile, quotato 2.50. Ma il risultato finale è in bilico, e sui padroni di casa potrebbe avere la meglio la Spagna, data a 2.75. E i nostri azzurri? Solo terzo posto nelle previsioni, ma con l’elevata quota 8. E di certo i due recenti pareggi con Repubblica Ceca e Haiti non hanno aiutato. Subito dopo di noi l’Uruguay di Cavani, bancato a 9. E via a seguire tutte le altre squadre: Messico a 12, Nigeria a 21 e Giappone a 34. Per chiudere, in bellezza, con Tahiti: se volete buttare (ma proprio buttare eh) 10 euro, in cambio, in caso di vittoria degli oceanici, potreste riceverne cinquantamila. Sì, ma tranquilli, non accadrà.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...