
Un mezzo busto di Ray Ewry durante i Giochi Olimpici di S. Louis nel 1904 (foto Chicago Historical Society ©)
Parigi, 10 luglio 1900. Nella capitale francese sono in corso di svolgimento i secondi Giochi Olimpici dell’era moderna e il 27enne americano Ray Ewry riscrive la storia in un solo colpo. Anzi, in tre salti. È il primo e unico atleta nella storia capace di vincere, nello stesso giorno, tre medaglie d’oro in tre gare diverse di atletica leggera. E nel terzo impegno di giornata insieme alla vittoria ritocca anche il primato mondiale. Così, tanto per gradire.

Ray Ewry, alto e snello, era 185cm per 79 kg
E pensare che Ray, nato Raymond Clarence il 14 ottobre 1873 – 140 anni fa esatti proprio quest’anno – a Lafayette (Indiana), non doveva nemmeno camminare. O, almeno, questa era stata la diagnosi dei medici quando contrasse, in adolescenza, la poliomelite. Finì su una sedia a rotelle, ma non si diede per vinto ed iniziò fin da subito una serie di esercizi per recuperare la forza nelle gambe. Divenne un precursore della ginnastica isometrica, quella basata sulla contrazione dei muscoli senza movimento, tanto da tornare a camminare e non solo, visto che subito dopo si dedicò anche allo sport forte della straordinaria potenza negli arti inferiori che aveva sviluppato grazie al lavoro in isometria durante la riabilitazione.
Alto 1.85m per 79kg di peso, all’università Ewry entra nella squadra di football di Purdue ma anche in quella di atletica. Dopo la laurea si dedica, con il New York Athletic Club, solo al secondo sport, nel quale eccelle, proprio grazie alla sua straordinaria forza nelle gambe, nei salti da fermo. Si tratta di tre specialità ormai defunte, ma assolutamente uguali agli odierni salto in alto, in lungo e triplo. L’unica differenza, appunto, era che all’epoca si praticavano senza rincorsa, staccando da fermo, richiedendo quindi una strepitosa forza negli arti inferiori non potendo trasformare la velocità della rincorsa in elevazione.

Ewry impegnato nel salto in lungo a St. Louis 1904 (foto Chicago Historical Society ©)
Ewry partecipa ai suoi primi Giochi Olimpici a Parigi, nel 1900. E in quello storico 10 luglio di 113 anni fa esatti si mette al collo in un solo giorno ben tre ori. Apre la giornata vincendo il salto in lungo con 3.21 metri, poi porta a casa anche il triplo con la misura di 10.58m e infine sigilla la tripletta con il primato del mondo del salto in alto a 1.65 metri. Il pubblico francese è strabiliato dalla sua impresa e gli dà il soprannome con cui è conosciuto ancora oggi: la rana umana.

La Rana Umana sempre impegna nel salto in lungo, ma stavolta a Londra 1908
Quattro anni più tardi davanti ai suoi connazionali, a St. Louis, Ewry ripete la tripletta: oro nel triplo con 10.54m, oro nell’alto con 1.50m e oro anche nel salto in lungo con 3.48m, record del mondo. Un record del mondo, peraltro, a dir poco stellare, segno del suo dominio. Trenta anni più tardi, nel 1938, un anno dopo la morte di Ewry, quando le gare di salto da fermo verranno abolite, il suo 3.48m nel salto in lungo è ancora imbattuto, rimanendo così per sempre nei libri di storia sportiva (mentre il suo record nel salto in alto fu battuto solo nel 1936 di appena 3 cm, nda).

Ewry, sempre a Londra 1908, ma stavolta impegnato nel salto in alto
Ma Ewry non è sazio. A Londra, nel 1908, si infila nuovamente al collo l’oro nel salto in alto (1.57) e in quello in lungo (3.33). Manca il triplo, ma non perché “La Rana Umana” sia stata sconfitta. Semplicemente il salto triplo da fermo fu cancellato dal programma olimpico dopo St. Louis, privando Ewry di un probabile tris di triplette. È comunque, ugualmente, una leggenda. I suoi 8 ori olimpici individuali, infatti, sono secondi solamente agli 11 di Michael Phelps.
Senza contare, poi, che le sue vittorie in realtà sarebbero ben 10. Mancano all’appello, infatti, i due ori conquistati nel 1906 ad Atene nell’unica edizione dei Giochi Olimpici Intermedi, che nonostante una grande partecipazione di nazioni e atleti non furono mai riconosciute come vere e proprie Olimpiadi dal CIO, che infatti le esclude da tutti gli albi d’oro. Il che però non toglie meriti agli ennesimi successi della Rana Umana, anche qui capace di mettere tutti in riga sia nell’alto sia nel lungo, vincendo ancora una volta tutte le gare di salto dal momento che il triplo, come due anni più tardi a Londra non fu disputato.
Una collezione irripetibile di successi, che prese il via 113 anni fa a Parigi, quando nacque la Rana Umana e Ray Ewry strabiliò il mondo.