Bobo Vieri fa 40, un bomber a 360°

Uno dei momenti più alti della carriera di Christian Vieri: l'esultanza al gol vittoria contro la Norvegia agli ottavi di finale di Francia '98. A festeggiarlo, da sinistra, Moriero, Del Piero e Cannavaro.

Uno dei momenti più alti della carriera di Christian Vieri: l’esultanza al gol vittoria contro la Norvegia agli ottavi di finale di Francia ’98. A festeggiarlo, da sinistra, Moriero, Del Piero e Cannavaro.

Nato a Bologna, cresciuto tra i canguri ed esploso in giro per l’Italia. Christian Vieri, bomber vecchio stampo simbolo del gol made in Italy tra anni ’90 e anni 2000, festeggia oggi 40 anni. Il buon compleanno di Pensieri di Sport, ripercorrendo gesta e record di uno dei migliori goleador del calcio moderno.

Roberto Vieri, detto Bob (da cui Bobo prende il soprannome), giocava mezzala a buoni livelli. Tra anni ’60 e ’70 militò in Fiorentina, Samp, Juventus e Roma. Nel 1973 dai giallorossi passa al Bologna, e appena arrivato diventa per la prima volta papà: nasce Christian Vieri. Cinque anni dopo arriverà anche Max, altro buon attaccante, ma mai ai livelli del fratello maggiore.

Nel 1977 l’ormai trentenne Roberto tenta la via dell’Australia (tra i precursori per l’epoca), andando al Club Marconi di Sidney. Fu così che Christian visse la sua infanzia dall’altra parte del mondo, per tornare solo a 14 anni. Prima nel Santa Lucia, vicino Prato, per poi mettersi in mostra proprio nelle giovanili del Prato. Ormai è pronto per il calcio che conta.

L'ex velina Elisabetta Canalis al mare con Bobo Vieri. La prima delle tante accoppiate calciatore-velina.

L’ex velina Elisabetta Canalis al mare con Bobo Vieri. La prima delle tante accoppiate calciatore-velina.

E’ il 1991 quando sbarca al Torino: da allora Vieri cambierà maglia ben 14 volte, scendendo in campo con 12 società diverse. Per questo lo hanno definito un giramondo del pallone. Non si è fermato mai più di un anno nello stesso posto, con l’incredibile eccezione dell’Inter, dove divenne un idolo nei 6 anni di sosta a suon di gol. Sicuramente era il Vieri migliore, quello maturo e al tempo stesso al massimo della forma fisica. Forma fisica che gli ha permesso sicuramente, durante e dopo l’attività agonistica, di darsi da fare anche nel mondo dello spettacolo e, soprattutto, nello sport più amato dai calciatori dopo (?) il calcio: quello delle conquiste femminili.

Dopo la Canalis Vieri ha cambiato velina, passando a Melissa Satta a metà anni 2000 (Foto Paolo Zambaldi - Vanity Fair)

Dopo la Canalis Vieri ha cambiato velina, passando a Melissa Satta a metà anni 2000 (Foto Paolo Zambaldi – Vanity Fair)

Resterà per sempre nella storia per aver dato il via al binomio calciatore-velina, date le sue lunghe storie d’amore prima con Elisabetta Canalis e poi con Melissa Satta. Ma non solo, perché la lista delle sue conquiste femminili è più lunga dei km da lui percorsi in campo. Basta un aneddoto per capire la sua classe: nell’anno in cui militò all’Atletico Madrid, dove fu il re dei marcatori e segnò forse il suo gol più bello in carriera, Bobo non si limitò ad andare a segno sul terreno verde. La noche spagnola era la sua terra di conquista, e leggenda vuole che in camera da letto avesse appesi tutti gli slip delle chicas conquistate. Ben più dei 24 gol segnati con l’Atletico.

Numeri da capogiro però li ha messi a referto da giocatore. Di livello pari, se non superiore, alle sue follie fuori dal campo. Non sappiamo se fosse vero che Bobo era “più uomo” di tutti i giornalisti presenti alla famosa conferenza stampa di Euro 2004. Certo era un attaccante migliore di molti dei suoi contemporanei. E oggi, a 1359 giorni dal suo ritiro dal calcio giocato (da lui reso noto il 22 ottobre 2009), riguardare certe statistiche fa ancora impressione.

Vieri incoronato "Re" dai compagni dell'Inter quando nel 2004 mise a segno il gol numero 100 in maglia nerazzurra (Foto Reuters)

Vieri incoronato “Re” dai compagni dell’Inter quando nel 2004 mise a segno il gol numero 100 in maglia nerazzurra (Foto Reuters)

Facciamo solo qualche esempio, non potendo farne a meno. Bobo è al 27esimo posto tra i marcatori di sempre della Serie A con 142 reti segnate in 264 presenze complessive. La media realizzativa è altissima dunque: 0,54 gol a partita, meglio di lui solo in 4 tra i primi 30 (Nordahl, Meazza, Batistuta e Nyers). Gran parte dello score, ovviamente, è arrivato in nerazzurro: con 123 reti è all’ottavo posto nella classifica dei marcatori in tutte le competizioni con la maglia dell’Inter (103 in Serie A). E per arrivarci gli sono bastate 6 stagioni, per un totale di 190 presenze.

In totale in carriera, in partite ufficiali, ha messo a segno ben 272 reti, di cui 34 con le nazionali azzurre: 23 in prima squadra (nono di sempre con Graziani), 1 nell’Olimpica e 10 in Under 21. Ai Mondiali, in particolare, ha lasciato il segno. Le sue 9 reti tra 1998 e 2002 gli valgono il primo posto tra i marcatori azzurri alle fasi finali della Coppa del Mondo insieme a Rossi e Baggio.

Inoltre Vieri per due volte ha toccato quota 24 gol in campionato, ed entrambe le volte ha cambiato la storia. La prima, nel 1997-98 all’Atletico Madrid, fu il primo e finora unico italiano ad aggiudicarsi il titolo di Pichichi, re dei goleador della Liga. La seconda, nel 2002-03 all’Inter, ha vinto la classifica marcatori della Serie A con un numero di gol, appunto 24, superiore a quello delle presenze (solo 23) e con una media dunque di 1,04 reti a partita. Come lui solo Felice Borel (29 in 28 nel lontano 1932-33 a 18 anni con la Juve).

La storica immagine di Vieri ironicamente messo in vendita con il prezzo: 90 miliardi, la cifra che sborsò l'Inter per prenderlo dalla Lazio nel 1999.

La storica immagine di Vieri ironicamente messo in vendita con il prezzo: 90 miliardi, la cifra che sborsò l’Inter per prenderlo dalla Lazio nel 1999.

Data la sua classe sotto porta, inevitabilmente Bobo è finito nei libri di storia anche per le elevate cifre relative ai suoi trasferimenti. Prima di tutto quando nel 1997, ancora 23enne, dalla Juventus all’Atletico Madrid. I colchoneros lo pagarono 34 miliardi di lire, e Gianni Agnelli due anni più tardi criticò aspramente l’operato di Moggi riguardo a quella cessione. Fece bene l’Avvocato a lamentarsi? Chissà, fatto sta che nel 1998 Vieri passò alla Lazio per 55 miliardi e un anno più tardi all’Inter per 90. Insomma, diventò Mister 90 miliardi. Una cifra elevatissima, pari oggi a 45,4 milioni di euro e ancora oggi nella top 20 degli acquisti più cari di sempre. Ma all’epoca il secondo più caro della storia (dopo Shevchenko, che costò mezzo milione di euro in più quella stessa estate al Milan).

Una cosa è certa, Vieri ha vinto molto meno di quanto la sua gran vena realizzativa gli avrebbe permesso. Con i club il bottino è già magro: uno scudetto con la Juve, una Coppa Italia con l’Inter e una Supercoppa italiana con la Lazio. Con i biancocelesti anche una Coppa delle Coppe, mentre con i bianconeri ha alzato anche una Supercoppa Uefa e un’Intercontinentale. Ancor peggio in azzurro: si è dovuto accontentare dell’Europeo Under 21 del 1994 (con gente come Cannavaro, Panucci e Inzaghi).

Quello con Nicole Minetti nel 2012 è stato solo uno degli ultimi flirt che ha visto Vieri protagonista (Foto Novella 2000)

Quello con Nicole Minetti nel 2012 è stato solo uno degli ultimi flirt che ha visto Vieri protagonista (Foto Novella 2000)

Ma non si può dire che Bobo in quanto a titoli sia stato fortunato. Molti suoi club, ad esempio, hanno vinto o persino stravinto subito dopo il suo addio: la Juventus fece il bis tricolore nel 1998, la Lazio vinse lo scudetto nel 2000, l’Inter (sappiamo come nda) dominò la Serie A dal 2006. Ciliegina, purtroppo amara, sulla torta fu la Champions vinta dal Milan nel 2007. Per non parlare della nazionale: protagonista assoluto, nel bene (1998) e nel male (2002) ai Mondiali, Vieri saltò le due competizioni ufficiali migliori della sua epoca per l’Italia. Sia nel 2000, con gli azzurri finalisti all’Europeo, sia nel 2006 quando alzammo la Coppa a Berlino, Vieri rimase a casa per un infortunio. E se in Germania abbiamo vinto anche senza di lui (che, tra l’altro, era già in fase calante), nel 2000 forse le cose con Bobo in campo sarebbero andate diversamente.

Insomma, di lui si può dire tutto, tranne che sia stato uno come gli altri. Esuberante ed estroverso, fortunato e sfortunato al tempo stesso, talvolta ai limiti della follia e della calcistica ignoranza delle regole, è stato però sempre amato dalle tifoserie. E oggi, pur non calcando da tempo i terreni di gioco, è ancora un idolo delle folle, come testimonia ad esempio il suo successo su un gruppo Facebook seguitissimo come “Chiamarsi Bomber tra amici senza apparenti meriti sportivi” (quasi 200mila fan).

Bobo Vieri in coppia con Marco Delvecchio a dar prova di capacità ballerine in tv (Foto Sky)

Bobo Vieri in coppia con Marco Delvecchio a dar prova di capacità ballerine in tv (Foto Sky)

Dal giorno in cui ha smesso, infatti, Bobo non si è fermato un attimo. E se all’inizio il suo moto perpetuo sembrava riguardare solo un tour mondiale di vacanze e conquiste amorose di ogni tipo, si è ben presto dato a un altro tipo di movimento: quello sulla pista da ballo. Prima con “Ballando con le stelle”, poi con la serie Sky “Bobo e Marco – I re del ballo”. Perché Vieri resta un bomber vero, di quelli infallibili, dentro e fuori dal campo. Auguri Bobo!

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