
La formazione dell’Italia protagonista in Inghilterra nell’epica sfida del 1934: presero il nome di “Leoni di Highbury”
Uno scontro leggendario. Una sfida ormai storica nell’ultracentenaria storia della nazionale italiana di calcio. E’ quella tra Italia e Inghilterra, che dal 1933 a oggi ha infiammato platee di appassionati nello Stivale e oltremanica. Ma anche un incrocio di numeri e curiosità da maniaci del pallone.
Una storia, appunto, che narra di 25 partite in cui gli azzurri, tanto bistrattati da stampa e tifosi insaziabili, hanno finora una bella superiorità: 10 vittorie, 7 pareggi e 8 sconfitte contro i rivali che, un po’ come noi, si vantano di aver inventato il football.
HISTORY – Un percorso che prese il via appunto con il primo match giocatosi a Roma nel 1933. Finì 1 a 1. Ma l’anno dopo l’Italia vinse il Mondiale e così, quando il 14 novembre del 1934 la nazionale di Vittorio Pozzo andò oltremanica a sfidare ancora gli inglesi, per il mondo del calcio fu una sorta di spareggio per capire chi fosse la migliore del pianeta. L’Italia perse 3 a 2, è vero. Ma i racconti di Niccolò Carosio alla radio e dei giornalisti della carta stampata tramandarono una leggenda: l’Inghilterra avanti 3 a 0 dopo appena 12 minuti e poi, nel secondo tempo, l’undici italiano in grado di accorciare le distanze con una doppietta di uno strepitoso Meazza. Da allora quegli azzurri furono denominati “I leoni di Highbury”, dal nome dell’epico stadio che li vide protagonisti.
Per festeggiare una vittoria con gli inglesi dovemmo attendere quaranta anni, con il 2 a 0 proprio a Torino (sede della sfida odierna) grazie ai gol di Anastasi e Capello. E fu ancora Capello che sempre nello stesso anno, approfittando di una respinta di Shilton su tiro di Chinaglia, firmò la prima, incredibile, vittoria azzurra in casa inglese: uno a zero a Wembley il 14 novembre del 1973, nel 39esimo anniversario della sfida di Highbury.
Un’altra partita indimenticabile giocata dagli azzurri a Wembley fu quella che, nel 1997, vide Gianfranco Zola realizzare il gran gol della vittoria, ancora per uno a zero.
L’Italia ebbe la meglio sugli inglesi anche nel mondiale casalingo del 1990, quando prevalse nella finalina per il terzo posto. Ma la superiorità azzurra nei match ufficiali non si ferma. All’Europeo 2012 sono i calci di rigore a dare la vittoria all’Italia nei quarti di finale. Un percorso che finì tristemente, con l’umiliazione dello 0 a 4 in finale con la Spagna. Sembra porti male, insomma, vincere con l’Inghilterra: al Mondiale brasiliano del 2014 la squadra allora allenata da Prandelli si impose 2 a 1 nel girone. Ma fu l’unica vittoria, e così l’Italia andò a casa subito.
Al contrario, nell’ultima sfida amichevole, quella giocatasi a Berna il 15 agosto del 2012, fu l’Inghilterra a imporsi per due reti a una.
L’ultima sfida casalinga con gli inglesi la giocammo quasi 15 anni fa. Quel giorno, il 15 novembre del 2000, gli Azzurri ebbero la meglio per uno a zero grazie a un gol a dir poco inatteso: l’unico mai segnato in nazionale da Gennaro Gattuso. Certo, allora in difesa giocava un trio leggendario: Cannavaro, Nesta, Maldini. Ma qualcosa è rimasto invariato: Gianlugi Buffon, il portiere azzurro, sarà ancora a difendere la porta.
E quel match si giocò proprio a Torino. Chissà che non sia stata una scelta scaramantica quella della Federazione. La squadra italiana infatti, in 34 precedenti nel capoluogo piemontese, può vantare 24 vittorie, 5 pareggi e appena 5 sconfitte. Certo, solo una volta si è giocato allo Juventus Stadium: ma anche in quel caso fu gioia azzurra, dato che con il 2 a 1 sulla Repubblica Ceca (10 settembre 2013) l’Italia si qualificò matematicamente ai Mondiali del 2014.
TONIGHT – Su chi può puntare l’Italia stasera? Forse su Graziano Pellè che, guarda il caso, gioca proprio in Inghilterra. Ben 8 le reti da lui firmate in stagione per il Southampton. Ma solo una, finora, in maglia azzurra.
Sicuramente si può credere in Eder, che ha segnato otto delle sue nove reti stagionali in partite casalinghe. Proprio come stasera. Il brasiliano, uno dei tanti oriundi discussi negli ultimi giorni, ha poi trovato nella sfida di sabato con la Bulgaria il suo primo gol in azzurro. Non solo alla prima presenza, ma proprio con il primo tiro in porta, 26 minuti dopo il suo ingresso in campo.
Ma in quanto a esordio e minutaggio lampo, gli inglesi ci battono. Venerdì scorso Harry Kane, centravanti del Tottenham, ha esordito nella nazionale inglese. E dopo appena 1 minuto e 19 secondi è andato in rete. Incredibile, ma forse non per un giocatore in grado di mettere a segno 12 gol nelle ultime 12 partite giocate tra club e, adesso, nazionale.
Ma il pericolo numero uno è forse Wayne Rooney: oltre ad aver segnato sempre nelle ultime cinque presenze con la maglia dell’Inghilterra, il bomber del Manchester United è anche, con 47 reti, il terzo miglior marcatore di sempre della nazionale inglese. Meglio di lui, ma a un passo, solo Bobby Charlton (49) e Gary Lineker (48). Insomma, per Rooney stasera potrebbe essere decisiva per superare due miti del calcio inglese. Ma noi speriamo di no…
Pingback: 14 novembre 1973, quando l’Italia riuscì a domare i leoni inglesi | Pensieri di Sport·