Tour de France 2015: non solo Nibali

Vincenzo Nibali celebra la vittoria alla 18esima tappa del Tour 2014, la Pau-Hautacam, decisiva per il trionfo finale (pic: Sirotti)

Vincenzo Nibali celebra la vittoria alla 18esima tappa del Tour 2014, la Pau-Hautacam, decisiva per il trionfo finale (pic: Sirotti)

3360 chilometri, 21 tappe, 198 corridori appartenenti a 22 squadre. È il Tour de France 2015, al via oggi e che attraverserà salite e discese d’Oltralpe fino al prossimo 26 luglio. Un anno fa la vittoria andò al nostro Vincenzo Nibali, ma per il siciliano non sarà facile fare il bis.

Per la prima tappa si è scelto dunque di tornare in Olanda, come nel 2010. Una crono individuale a Utrecht. Ma nel percorso di questa edizione non mancherà nulla: tappe pianeggianti, pavè, crono a squadre, grandi salite.

Ecco, sarà proprio la penultima giornata della corsa, il 25 luglio, a vedere i ciclisti sfidarsi sulla storica Alpe D’Huez. Centodieci chilometri di leggenda, dai tempi di Coppi e Bartali fino alle più recenti imprese dell’indimenticato Pantani. Insomma, probabile che sarà proprio questa tappa, con oltre mille metri di dislivello e una pendenza media dell’otto per cento, a decidere la vittoria finale.

A cercare il bis, dopo il trionfo parigino dello scorso anno, sarà il nostro Nibali. Lo “Squalo” però ha un anno in più e alla soglia dei 31 anni potrebbe faticare a trovare lo sprint del 2014. Ma soprattutto sarà circondati da altri pesci grossi del panorama ciclistico mondiale. Da Chris Froome, campione nel 2013, a Nairo Quintana, da Alejandro Valverde fino a quello che molti danno per favorito, Alberto Contador. Lo spagnolo, già due volte per primo al traguardo degli Champs Elysees, lo ha detto chiaramente: dopo il Giro, l’intenzione è di fare l’accoppiata.

Nutrita comunque la truppa italiana al Tour 2015, con 16 corridori. Oltre a Nibali da sottolineare la presenza di Michele Scarponi e Ivan Basso. E poi Trentin, Bennati, Tosatto, Malori, Damiano e Giampaolo Caruso, Oss, Quinziato, Guarnieri, Paolini, Bone e Pozzato. E poi l’unico velocista azzurro, che sarà Cimolai.

Insomma, l’edizione numero 102 della Grande Boucle offre tre settimane di sicuro spettacolo. Dai Pirenei alle Alpi ci saranno 190 paesi del mondo a seguire la gara e pronti a gustarsi i 5 arrivi in salita. Da non perdere.

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