Bernie Ecclestone, 85 anni a tutto gas

Bernie Ecclestone taglia la torta di compleanno preparata dalla figlie Tamara e Petra

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La storia di oggi inizia a Ipswich, in Gran Bretagna, esattamente 85 anni fa. Il 28 ottobre 1930 in questa cittadina del Suffolk nasce il figlio di un comandante di pescherecci, che viene chiamato Bernard Charles. Oggi, però, tutto lo conoscono con il nomignolo di Bernie. Bernie Ecclestone. Il padre-padrone della Formula1 , che nonostante le 85 primavera non accenna a voler alzare il piede dal gas.

Fin da giovane Bernie è appassionato di motori. Prova a più riprese a sfondare in pista, prima con le 2 e poi con le 4 ruote, ma i risultati non passano alla storia, pur essendo più che onorevoli. Un botto a Brands Hatch, il suo circuito di casa, gli fa però optare per appendere il casco al chiodo e buttarsi a capofitto negli affari, dove ha già dimostrato di avere tutt’altra stoffa. Quella del fenomeno.

Inizia a costruire le fondamenta – è proprio il caso di dirlo – di quello che diventerà un impero da oltre 2 miliardi di sterline con una serie di compravendite immobiliari. Ma nel 1957 torna nel mondo delle corso acquistando la scuderia in disarmo Connaught. Torna addirittura in pista cercando di qualificarsi in prima persona al GP di Monaco del 1958, ma non ci riesce. Due tragiche morti di suoi piloti – prima come proprietario e poi come manager – lo inducono sempre a riallontanarsi dai motori, ma il richiamo è troppo forte.

E allora Bernie torna in F1 – e stavolta il rientro sarà definitivo – solo nel 1972, quando rileva il team Brabham da Ron Tauranac. Con la Brabham, Ecclestone vincerà due titoli (1981 e 1983) grazie a Nelson Piquet prima di rivenderla ad un valore quasi 50 volte superiore a quello di acquisto (5 milioni di dollari, acquistata per 120mila). Ma il passaggio che segnerà la vita di Bernie, della F1 e degli sport motoristici in generale è un altro.

Nel 1974, infatti, insieme a Frank Williams, Colin Chapman, Teddy Mayer, Ken Tyrrell e Max Mosley fonda la FOCA, la Formula One Constructors Association. Ecclestone è un visionario, capisce prima di tutti il futuro dello sport e del business e così mentre combatte il potere della FIA, la Federazione Internazionale, mette gli occhi anche su diritti di trasmissione televisiva. Quando nel 1981 firma il primo Patto della Concordia con la FIA, il trattato che di fatto cede il controllo del campionato di F1 e dei suoi diritti alla FOCA, la strada è tracciata.

Con tutta una serie di società sempre a lui riconducibili, Ecclestone arriva a tenere sotto controllo tutti gli aspetti della Formula 1. Diritti televisivi ma non solo: premi, contratti, sponsorizzazioni. Tutto passa da Ecclestone. E con la F1 che richiama sempre più pubblico, costruttori ed investimenti, Bernard Charles diventa un multi-milionario oltre che padre-padrone dello sport.

I rinnovi del Patto della Concordia non sempre sono facili, ma sia nel 1997 sia nel 2013 Bernie riesce a mantenere il controllo dei diritti fondamentali. E così eccolo, ad 85 anni, ancora con il piede schiacciato sull’acceleratore. Nonostante le dimissioni del 2014 dal ruolo di direttore esecutivo in seguito alle accuse di corruzione arrivategli dalla Germania, Ecclestone rimane CEO del Formula One Group e difatti tiene in mano le redini di questo show business.

Di successori, all’orizzonte, non se ne vedono. Ma forse, colui che ancora tratta l’ingresso di nuovi motoristi, il cambio delle regole e – dicono i maligni – anche la quantità di inquadrature da dedicare a nemici ed amici, non ne ha bisogno. D’altronde non tutti gli 85enni festeggiano con la casa trasformata in uno chalet svizzero, no? E allora auguri Bernie, perché nel bene e nel male hai portato la Formula Uno ad essere ciò che è.

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