Non abbiamo nascosto che secondo noi le convocazioni di Antonio Conte sono sbagliate e l’Italia non porta in Francia i migliori 23 giocatori possibili. Stasera, però, gli Azzurri debutteranno nella rassegna continentale contro il Belgio per cui non è più il momento di pensare a cosa poteva o doveva essere, bensì quello di concentrarci su quello che abbiamo. Nell’immediata vigilia della sfida ai Diavoli Rossi, allora, ecco quali sono, secondo noi, 10 motivi per cui l’Italia può arrivare fino in fondo all’Europeo e 10 motivi per cui invece non lo farà.
L’ITALIA PUÒ VINCERE L’EUROPEO PERCHÈ…
1) Buffon in porta ce l’abbiamo solo noi. Ed il capitano azzurro dopo qualche annata appannata, da un paio di anni a questa parte è tornato a giocare a livelli altissimi, tra i primi 5 portieri del mondo. Come il vino, invecchiando migliora. E non solo per il record di imbattibilità.
2) La difesa è super provata e di sicuro affidamento. Il blocco juventino con Buffon-Bonucci-Barzagli-Chiellini è tra i migliori al mondo. Ormai si trovano ad occhi chiusi dopo i tanti anni passati insieme e non sembrano rallentare. In stagione 20 gol subiti in 38 gare di serie A, 32 in 52 partite totali. Argine.
3) In fin dei conti non serve segnare grappoli di gol per vincere l’Europeo, a maggior ragione a 24 squadre con le quattro migliori terze che strappano il pass per gli ottavi. Potrebbero bastare addirittura 7 pareggi consecutivi per 0-0, conditi da 4 successi ai rigori nella fase ad eliminazione diretta.
4) La fatica può essere un fattore molto importante in una competizione che si gioca a fine stagione e compressa in un mese. E molti dei nostri Azzurri hanno nelle gambe meno minuti dei protagonisti delle altre nazionali, non essendo titolari nel proprio club. Ad esempio Sturaro, Zaza, Insigne o De Rossi.
5) Conte è un vincente. Sulla panchina dell’Italia è imbattuto in gare ufficiali. E prima di vestirsi d’azzurro, con l’eccezione della breve parentesi atalantina, veniva da 3 scudetti e 2 promozioni in 6 anni.
6) In fin dei conti non serve essere i più forti per alzare il trofeo. E noi lo sappiamo bene, citofonare a Bearzot nel 1982 o a Lippi nel 2006. Oppure, in ambito Europeo, basti pensare alla Grecia 2004 o alla Danimarca 1992.
7) La Francia, padrona di casa, è la nazione contro cui la nostra Nazionale giocò il suo primo match ufficiale, vinto 6-2, e contro cui abbiamo vinto di più nella storia: 18 vittorie, 10 pareggi e 9 sconfitte in 37 match. Per tutto il resto c’è Berlino, Materazzi ed il popopopopopopo.
8) A proteggere la nazionale azzurra nel ritiro di Montpellier e durante tutto il torneo saranno le teste di cuoio del Gign, gli stessi che hanno dato l’assalto alla tipografia dove si erano rifugiati i fratelli Kouachi, gli attentatori di Charlie Hebdo. Gli Azzurri possono farsi insegnare qualche mossa per mettere KO gli avversari.
9) Da Montpellier, sede del ritiro dell’Italia, a Lourdes sono meno di 4 ore di auto. Se si mette male è un attimo farci un salto.
10) Per la legge dei grandi numeri, prima o poi dovremo tornare a vincere un Europeo. Sono passati 48 anni dall’ultima – ed unica – volta. Decisamente poco per una Nazionale vincente come la nostra.
–Luca Cesaretti
L’ITALIA NON VINCERÀ L’EUROPEO PERCHÈ…
1) Il grande Boskov diceva che per vincere partite bisogna fare più gol. Ecco, l’Italia in avanti avrà Eder, Immobile, Insigne, Pellè e Zaza. Un quintetto che ha totalizzato appena 48 gol nell’ultimo campionato. Dilettanti rispetto a Cristiano Ronaldo, che ne ha realizzati 35 da solo. O ai cinque attaccanti della Germania, a quota 71. O ai sei inglesi che, sempre nel solo campionato, sono arrivati a 78.
2) Una nazionale dovrebbe rappresentare il top del calcio di un paese. Beh, nel nostro siamo messi male, se si pensa che almeno un terzo della rosa è composta da giocatori che, per tutta la stagione o almeno per una parte, non sono stati nemmeno titolari nei rispettivi club. Se 8 su 23 sono panchinari parti male…
3) La nostra difesa, come al solito, è forte, ma dietro al trio titolare bianconero Barzagli-Bonucci-Chiellini c’è il vuoto. Il livello delle riserve è basso, e in una competizione che può costringere a 7 gare in meno di un mese, i ricambi servirebbero.
4) Diciamo la verità, stiamo sulle scatole a troppe favorite per non finire male. I tedeschi da dieci anni vogliono vendicarsi per avergli vinto il Mondiale in casa. La Francia ci odia e invidia da sempre. E gli spagnoli sanno fin troppo bene come batterci.
5) Houston, abbiamo un problema: Antonio Conte. Il tecnico azzurro ha già la testa al Chelsea, avrà abbastanza concentrazione? Mettiamoci poi la scaramanzia, con il precedente del KO ai supplementari di Euro 2000, quando Conte era tra i 22 portati in finale da Dino Zoff…
6) L’Italia, attualmente, è inferiore alle rivali. Non parliamo di opinioni, ma di numeri, quelli usati dalla Fifa per il suo ranking. L’aggiornamento del 2 giugno scorso ci vede al 12esimo posto. Davanti a noi, tra le nazionali europee, ci sono Belgio, Germania, Spagna, Portogallo, Austria e Inghilterra.
7) I padroni di casa sono tra i favoriti. La Francia poi adora giocare tra le mura amiche: 2 delle 3 vittorie in competizioni per nazionali della squadra di Deschamps risalgono infatti agli Europei del 1984 e ai Mondiali del 1998, entrambi giocati in terra francese.
8) E la Francia ci può spaventare anche per i precedenti funesti. In casa loro, nel 1998, ci fecero fuori ai quarti di finale (quando tra i convocati risultava anche un certo Buffon). Poi, due anni più tardi, rovesciò il nostro vantaggio nella finale degli Europei.
9) Il Portogallo ha Cristiano Ronaldo, la Francia ha Pogba e Griezmann, la Germania Müller, Kroos e compagnia. Il Belgio è imbottito di giovani talenti che valgono decine di milioni di euro. E poi c’è la Spagna con il solito mix letale di Barcellona, Real e Atletico Madrid. E noi? Poca roba, pochi sogni e qualche rimpianto.
10) Infine, non ci aiuta nemmeno la tradizione. Storicamente non siamo legati a Europeo, basti pensare che delle 14 edizioni finora disputate ne abbiamo vinta solo una. Era il 1968 e giocavamo in casa. Poi due secondi posti (2000 e 2012) e tante delusioni, anche con squadre sulla carta migliori di questa.
–Giorgio Matteoli