
Si chiama Nike Ordem 4 il pallone che verrà usato per il campionato 2016/2017. (Photo Sport Mediaset – Italy Photo Press – World Copyright)
Sarà ancora Juventus? Secondo gli addetti ai lavori non ci sarà storia e i bianconeri vinceranno il sesto scudetto consecutivo, record mai riuscito finora. Ma la trama della Serie A 2016/2017 al via in questo weekend di agosto è ancora un libro bianco e potrebbe rivelare sorprese in ogni pagina.
Certo, la Juve è sempre la Juve. Ma le altre inseguono, e poi il mercato non è ancora finito. La lotta appare serrata soprattutto tra chi spera nell’Europa e chi lotterà per la salvezza. Ecco dunque la nostra scelta: dividere le venti squadre del campionato che sta iniziando in quattro fasce, in base a quanto speso sul mercato e ai rispettivi obiettivi più o meno realistici.
PRIMA FASCIA – La tentazione era quella di non inserire la Juventus, per manifesta superiorità. Chissà, magari si aggiudicherà il titolo il 2 aprile, con 8 giornate di anticipo, in casa del Napoli con gol dell’ex Higuain. Però, dopo il miracolo Leicester, si spera in qualche sorpresa. E allora ecco inseriti i bianconeri “solo” in prima fascia. Hanno speso più di tutti finora nel mercato (acquisti per 157,5 milioni di euro, su tutti il Pipita e Pjanic), ma anche venduto bene (Pogba e gli altri hanno fruttato 145,7 milioni). Forse è più solida e con più ricambi, ma parlerà il campo.
A seguire la solita “strana coppia”, Napoli e Roma. Partono alla pari, entrambe orfane del loro maggior talento della stagione scorsa. I giallorossi non hanno sostituito Pjanic con un pari ruolo, ma pensato alla difesa. Nessun grande acquisto, ma i tanti giocatori da riscattare hanno costretto Pallotta a sganciare ben 98 milioni, a fronte di soli 63 in entrata. De Laurentiis, dopo il doloroso addio di Higuain, promette altri colpi. Milik, Zielinski, Tonelli e Giaccherini sono costati 57 milioni, ma se si pensa che gli Agnelli ne hanno sganciati 90 per il capocannoniere…
Dopo l’ottimo mercato e (scherzando, ma non troppo) dopo i saluti di Mancini anche l’Inter può sognare in grande. De Boer, per ora, non ha perso alcun big e la rosa si è arricchita del talento di Candreva e Banega e dell’esperienza di Ansaldi. 45 milioni spesi, appena 10 quelli incassati. Un organico più completo del passato e i cinesi pronti a investire ancora fanno dei nerazzurri una potenziale pretendente al titolo.
SECONDA FASCIA – Ecco, a proposito di cinesi, il Milan è forse la prima delle squadre che sognano l’Europa (più o meno grande). L’arrivo ancora parziale della nuova proprietà ha bloccato tutto, come dimostrano gli appena 25 milioni spesi per Lapadula, Gomez e Sosa. Essersi liberati di pesi (in tutti i sensi) come Mexes, Alex, Menez e Boateng è già importante, ma il ritorno alle Coppe lo è ancor di più.
Poi vengono le altre tre realtà che più plausibilmente possono ambire all’Europa: Fiorentina, Sassuolo e Lazio. I viola hanno speso poco più di quanto incassato (13 e 10,75), confermando in blocco il vecchio organico. Un paio di arrivi esotici in stile Corvino non permettono di puntare troppo in alto. Per il Sassuolo la conferma del sesto posto sarebbe già un’impresa, dato che a fronte di 13 milioni spesi (quasi la metà per riscattare Duncan) ha venduto due titolari come Vrsaljko e Sansone ricevendo in cambio un totale di 29 milioni. Diciamo che, con la rosa attuale e il nuovo impegno del giovedì europeo, gli emiliani faranno fatica. Come la farà la Lazio, a meno di colpi negli ultimi giorni di mercato. Candreva, Klose e qualche altro hanno salutato, tra gli arrivi spicca solo Immobile. Eppure il conto in banca fa segnare un meno 4 (30 milioni spesi, 26 incassati). Per Simone Inzaghi l’obiettivo minimo, ma anche massimo, sarà la sesta piazza.
TERZA FASCIA – Eccoci nel limbo di chi ci annoia con frasi fatte come “puntiamo alla salvezza tranquilla” o “superati i quaranta punti vedremo dove possiamo arrivare”. Torino, Sampdoria, Genoa e Bologna dovrebbero avere qualcosa in più delle altre “sorelle” povere. I granata si sono rifatti il look in difesa e in avanti, con Ljajic e Iago Falque come nomi forti. Mihajlovic in panchina e conti in ordine (entrate per 17,7 milioni e uscite per 16,7, senza contare Bruno Peres) danno speranze al Toro. Le due squadre genovesi hanno fatto un “mercato inverso”: il Genoa, che di solito rivoluzionava la rosa, ha tenuto quasi tutti, mentre la Samp ha fatto grandi cambiamenti. Per entrambe la parola d’ordine è stato guadagno: +7,5 milioni di euro il saldo estivo per il Grifone, addirittura 36 i milioni all’attivo per i blucerchiati (nessuno come loro in Italia). Infine il Bologna: in attesa di Diawara 21 milioni spesi, appena 2,5 intascati. Tenendo Donadoni e tutti i migliori e arricchendo la rosa con Dzemaili e qualche promessa puntando, lo diciamo anche noi, alla salvezza tranquilla.
QUARTA FASCIA – Chiudiamo, senza dilungarci oltre, con la lotta più accesa, quella per evitare la retrocessione. Le più in difficoltà potrebbero essere le neopromosse, soprattutto Crotone (spesi 4,1 milioni e incassati 1,8) e Pescara (con saldo attivo invece di 2,3 milioni). Il Cagliari, che fa segnare 9 milioni per gli acquisti e 10 per le cessioni, sembra un gradino più su (ma Borriello, Isla, Storari, Padoin, Ionita e Bruno Alves da soli non bastano a dare sicurezza). Le altre che rischiano, in virtù di una vita passata in bilico sulla Serie B, specialmente nel recente passato, sono Atalanta, Chievo, Empoli, Palermo e Udinese, in rigoroso ordine alfabetico. Le ultime due si segnalano, come sempre, per l’enorme segno più tra soldi spesi e incassati (14,1 milioni i rosanero e 15,6 milioni i friulani). Ma come per le altre, poca spesa potrebbe voler dire poca resa. E così, tra un anno, potrebbero non far parte della nostra prossima guida alla Serie A…