
I giocatori dei Chicago Cubs festeggiano: hanno riportato il titolo a Wrigley Field dopo 108 anni (foto Ezra Shaw/Getty Images)
Per cancellare 108 anni di attesa, va bene tutto. Anche andare agli extra-inning in gara 7 delle World Series. Anche attendere un rain delay di 17 minuti. Anche bruciare la salvezza con il miglior closer del mondo, tornare avanti nel punteggio e poi quasi bruciare di nuovo il vantaggio. Anche diventare appena la sesta squadra della storia capace di rimontare nella serie finale uno svantaggio di 3 partite a 1. Per cancellare 108 anni di attesa i tifosi dei Chicago Cubs avrebbero fatto questo ed altro. E 108 anni dopo, gli dei del baseball li hanno finalmente ascoltati.
Nella notte italiana i Chicago Cubs hanno battuto Cleveland Indians 8-7 in 10 inning in gara 7 delle World Series, riportando il titolo a Wrigley Field per la prima volta dal 1908. Era, ovviamente, l’astinenza più lunga della storia. Anche più dei 71 anni che gli stessi Cubs hanno dovuto attendere per tornare a vincere la National League, di cui sono uno dei membri fondatori del 1876, per avanzare alle World Series. Dal 1945 ad oggi. Ma se qualcuno che può raccontare di aver visto i Cubs giocare nelle sue ultime – sfortunate – World Series c’è ancora, difficile che sul mondo ci fosse qualcuno capace di raccontare l’ultimo titolo.
Dopo la maledizione del bambino spezzata dai Red Sox, ora anche i Cubs sono riusciti a venire a capo di quella di Billy Goat. William Sianis, proprietato della taverna Billy Goat, nel 1945 fu cacciato da Wrigley Field durante gara 4 delle World Series perché l’odore della sua capra dava fastidio agli altri tifosi. Sentendosi oltraggiato, Sianis disse “Them Cubs, they ain’t gonna win no more”. Questi Cubs, non vinceranno mai più.
E per 71 anni è stato proprio così, finchè la banda di ragazzini terribili messa insieme da Theo Epstein non l’ha spezzata. Ed ora Epstein può essere definitivamente definito un “ammazza-maledizioni”. A 30 anni, da General Manager dei Red Sox, aveva riportato il titolo a Boston dopo 86 anni di attesa. Poi, pagato a peso d’oro, i Cubs l’hanno chiamato per interrompere la loro attesa centennale. Missione compiuta in appena 5 anni, trasformando in un lustro i Cubs da squadra da 100 sconfitte a World Series Champion. Nella storia è appena la terza volta che succede.
Ma questa gara 7 non entrerà nella storia solo per merito dei Cubs. La squadra sconfitta, i Cleveland Indians, a loro volta attendono da 69 anni di festeggiare un titolo che per la “tribù” manca dal 1948. Ovviamente i 176 anni di attesa combinati dalle due squadre sono un record per una gara 7. E con distacco, visto che praticamente è il doppio del precedente: gara 7 del 1975 tra Red Sox e Reds, 90 anni di attesa in due.
Che i Cubs siano diventati appena la sesta squadra capace di rimontare uno svantaggio di 3 a 1 l’abbiamo già detto. Ma sono appena la quarta capace di farlo vincendo gara 6 e 7 in trasferta. Prima solamente i Pirates nel 1979, i Tigers nel 1968 e gli Yankees nel 1958. Mentre per gli Indians, che potevano far diventare Cleveland – soprannominata “The mistake by the lake” – una città di vincenti dopo il titolo dei Cavs, la rimonta è più dolorosa che mai. Sono la prima squadra a sprecare un vantaggio di 3-1 dai Cardinals del 1985, la prima a farlo in casa dagli Orioles del 1979.
Una notte, insomma, che ancora più del solito spedisce le World Series 2016 direttamente nei libri di storia dello sport. A Cleveland la caccia al titolo raggiunge quota 70 anni, mentre a Chicago è finalmente tempo di festeggiare. Dopo 108 anni di attesa, ci vorrà un po’ per smaltire gli arretrati.
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