
Roger Federer bacia il suo ottavo trofeo di Wimbledon (foto Reuters)
Che sia il più grande tennista esistente, e probabilmente anche il più grande di tutti i tempi, non c’è alcun dubbio. Eppure Roger Federer continua a beffarsi dello scorrere del tempo, incantare con una racchetta in mano ed accumulare record e successi
Parlare di lui è superfluo e banale, ma alcune volte quantomai doveroso. Come oggi, dopo che ieri il quasi 36enne di Basilea ha conquistato il suo ottavo successo sull’erba reale di Wimbledon. E già questo è un record, a lungo inseguito e che ormai sembrava una chimera. Staccati Pete Sampras e, direttamente dal 1800, William Renshaw. Il suo personalissimo contatore di Slam ha raggiunto quota 19. Considerando che il più vicino, Nadal, è a quota 15, pensare che Re Roger abbia vinto il 21% di Slam in più rispetto a chiunque altro nella storia fa letteralmente spavento.
Un successo peraltro conquistato con un percorso netto: nemmeno un set ceduto in tutto il torneo. Nell’epoca Open, dal 1968, è appena il secondo a riuscirci a Wimbledon dopo Bjorn Borg nel 1976. Nei suoi 7 precedenti successi londinesi non c’era mai riuscito, e nei 18 slam vinti prima di ieri lo svizzero aveva centrato l’obiettivo solamente un’altra volta: all’Australian Open del 2007.
Un dominio sottolineato anche dal fatto che la finale con Cilic, al netto dei problemi fisici che da metà secondo set hanno rallentato il croato, sia stata quella più netta, in termini di game vinti dal tennista sconfitto, degli ultimi 15 anni. Per trovare un finalista sconfitto capace di vincere meno degli 8 game conquistati da Cilic, infatti, bisogna tornare al 2002, quando David Nalbandian fu sconfitto 6-1, 6-3, 6-2 da Lleyton Hewitt.
Vi lasciamo, da Eurosport, con un collage fotografico di King Roger con i suoi 8 trofei di Wimbledon.
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