Il 2017 sta per andare in archivio, riviviamo allora quello che è stato lo sport di questo anno attraverso foto e video che ci riportano ad alcuni tra i fatti più importanti degli ultimi mesi.
PARTY LIKE IT’S 2007

(foto AFP)
29 gennaio, Melbourne. Roger Federer resuscita – sportivamente parlando, s’intende – e conquista l’Australian Open battendo il rivale di sempre Rafael Nadal, a sua volta autore di una grande rinascita in questo 20017, in cinque set. Ma è solo l’inizio di un anno magico per il 37enne di Basilea. Inizia l’anno da numero 16 del mondo, vince il suo quinto Slam Down Under, in estate arriva l’ottavo Wimbledon e chiude l’anno da numero 2 al mondo con 7 tornei conquistati (oltre ai 2 Slam anche tre Masters 1000). 52 vittorie e sole 5 sconfitte, statisticamente la sua migliore stagione dal 2007. Una vera e propria seconda giovinezza.
BRADY’S MAGIC

(foto Timothy A. Clary/AFP/Getty Images)
5 febbraio, NRG Stadium di Houston. Super Bowl numero 51. Gli Atlanta Falcons sono avanti 21-3 all’intervallo e tutto sembra indirizzato con il Lombardi Trophy diretto in Georgia. Ma mai dire mai con Tom Brady ed i New England Patriots che mettono in piedi la più grande rimonta della storia del Super Bowl – con annessa scommessa galante persa dalla tennista Genie Bouchard – conquistando l’anello all’overtime.
OTTAVO RE DI ROMA
28 maggio, Roma, Stadio Olimpico. La Roma batte all’ultimo respiro il Genoa nell’ultima giornata di serie A e conquista l’accesso diretto alla Champions League. Ma la partita andrà negli archivi per un altro motivo: dopo 19 stagioni, 619 presenze, 250 gol, 1 scudetto, 1 Mondiale e tanto altro che non è scritto nel palmarès Francesco Totti appicca gli scarpini al proverbiale chiodo e lascia il calcio giocato. Al di là delle vittorie, che sicuramente potevano essere di più, si ritira forse l’ultima bandiera del calcio italiano. L’ottavo re di Roma, lui che romano e romanista, ha scelto di non abbandonare mai la sua squadra del cuore diventandone un simbolo che trascende la sua grandezza in campo, come ha dimostrato il suo addio strappalacrime.
FAIR COSA?
3 agosto. Il mondo del calcio non sarà mai più lo stesso. Viene ufficializzato il movimento di mercato più costoso della storia, ormai chiuso da qualche giorno. Il brasiliano Neymar lascia il Barcellona per il Paris Saint Germain, che paga ai catalani la clausola di rescissione da 222 milioni di euro. Il ridicolo meccanismo del fair play finanziario viene definitivamente messo alla berlina dai petroldollari del Qatar, proprietario della squadra parigina. Che pochi giorni dopo prenderà anche Mbappè del Monaco per la “modica” cifra di 180 milioni.
BOLT NO MORE

(foto Getty Images)
12 agosto, Londra. L’ultima recita di Usain Bolt, il velocista più forte della storia con i suoi 8 ori olimpici ed i record mondiali che rimarranno imbattuti per chissà quanto, non va come pensato e sperato. Il 31enne giamaicano aveva già da tempo deciso di dare l’addio ai mondiali londinesi, ma con un epilogo diverso. Nei 100 viene battuto per la prima volta nella storia, dovendosi accontentare del bronzo. Ci si aspetta un’ultima grande recita nella staffetta veloce, ma Bolt – in ultima frazione – non la completa a causa di un infortunio. Il lampo si è spento. Per sempre.
THE BIGGEST FIGHT IN COMBAT SPORTS HISTORY

(foto Eric Jamison/Associated Press)
26 agosto, Las Vegas. Floyd Mayweather contro Conor McGregor. Boxe contro arti marziali miste. Match da 600 milioni di dollari e 1 miliardo di spettatori. Mayweather rispetta il pronostico e supera Rocky Marciano, ma l’incontro tutto sommato non delude anche grazie all’irlandese che regge meglio del previsto.
LUTTO NAZIONALE

(foto Lapresse)
13 novembre, stadio Giuseppe Meazza, Milano. Il suicidio collettivo di un CT e di una nazionale, ma soprattutto il lutto collettivo di una nazione, la nostra, si realizza nei 90 minuti contro la Svezia. La formazione di Ventura non riesce a ribaltare lo 0-1 dell’andata, nonostante le statistiche fossero tutte a favore, e così al Mondiale russo ci vanno gli scandinavi. L’Italia rimane fuori dalla fase finale del Campionato del Mondo per appena seconda volta nella storia, dopo il 1958. Il modo peggiore di chiudere il 2017 che si farà sentire anche la prossima estate, quando non ci saranno, per la prima volta in 60 anni, “notti magiche” in cui sperare.
Buon 2018 a tutti, sempre sulle pagine di Pensieri di Sport.