
Arsene Wenger, con la sua consueta eleganza, sembra voler alzare la mano per dire “Io me ne vado”. (Photo by Eurosport.com)
Tanti elogi e altrettante critiche, ma resterà nella storia. Anzi, nell’histoire. L’allenatore francese Arsène Wenger ha annunciato che a fine stagione lascerà l’Arsenal. Dopo 22 anni, tra trionfi e delusioni, record e tanta passione.
Un esempio, nell’era moderna, per la capacità di tenersi la panchina. Tredicesimo, nella storia, nella classifica di chi è stato più a lungo consecutivamente alla guida di un club. Forse nessuno avrebbe immaginato un percorso simile quando, il primo ottobre del 1996, subentrò a campionato in corso a Bruce Rioch.
Primo allenatore dell’Arsenal a non essere originario di Irlanda o Regno Unito, il tecnico alsaziano, finora, ha allenato i Gunners per 1228 partite: 704 vittorie, 279 pareggi e 245 sconfitte. Insomma, un notevole 57,3% di successi.
Solo due allenatori non britannici sono riusciti ad aggiudicarsi il double, cioè Premier League e FA Cup nella stessa stagione. Ma mentre Carlo Ancelotti, col Chelsea, lo ha fatto una sola volta (nel 2009/10), Wenger l’impresa l’ha portata a termine ben due volte (1997/98 e 2001/02). Fu dunque anche il primo a riuscirci, e poco importa se, tra un mese, dovesse imitarlo anche Guardiola.
Con l’Arsenal ha vinto 7 FA Cup, nessuno come lui. E 7 Community Shields, l’equivalente della nostra Supercoppa. Meglio di lui, in questa competizione, solo Alex Ferguson.
Forse, però, per i critici restano due grandi, grandissimi difetti nel suo percorso meraviglioso, fatto di bel gioco e calciatori dai piedi buoni. In primis, Wenger ha saputo condurre la squadra londinese ad appena tre vittorie della Premier League. E in un periodo oggettivamente ristretto, tra il 1997 e il 2004. Poco importa se in questo ultimo caso l’Arsenal mise in fila la più lunga serie di partite senza sconfitte in campionato della storia inglese, ben 49, comprese tutte le 38 del campionato 2003/04.
E poi l’Europa. Quante sconfitte, quanti sogni svaniti nel nulla per i tifosi dell’Arsenal. Nessun trofeo europeo, in 22 stagioni, qualcosa di inaccettabile.
Nel dubbio, però, se i suoi numeri siano più positivi o negativi, chiudiamo con un video in cui Wenger, almeno, ci strappa un sorriso. Au revoir Arsène.