Trentino Volley: veni, vidi, vici

I giocatori di Trento indicano “4” con le mani: sono tetracampeones! (Foto © FIVB)

Tetracampeão! O per dirla all’italiana: campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo! No, non parliamo dell’Italia di Germania 2006 e nemmeno del Brasile che a Usa ’94 ci spezzò il cuore dal dischetto e si attaccò al petto quella quarta stella per cui noi siamo stati costretti ad aspettare 12 anni. Ad essere tetracampeão – campione del mondo per la quarta volta consecutiva – è la Trentino Diatec Trento, che ormai ha fatto dell’Aspire Hall di Doha una vera e propria provincia trentina, anche se a oltre 4mila chilometri di distanza dal capoluogo.

Kazyiski, Juantorena e compagni hanno centrato un risultato mai riuscito a nessuno , nemmeno a livello di nazionali (l’Italia si è fermata a tre titoli iridati consecutivi), consacrandosi come la più grande squadra di volley che sia mai esistita in epoca di rally point system. I numeri parlano chiaro. Nelle cinque stagioni e uno scorcio, visto che la sesta è appena iniziata, che vanno dal 2007/2008 a oggi la società di Via Trener – fondata nel 2000 – ha infilato un’incredibile serie di successi: sette trofei internazionali e cinque nazionali. Dodici trofei in poco più di cinque anni, per riempire una bacheca che ora fa invidia a quasi tutti e può vantare davvero pochi rivali: due scudetti, due Coppe Italia, una Supercoppa, tre Champions League (consecutive) e quattro Coppe del Mondo per club (anche queste consecutive).

Incidentalmente, lungo questo cammino colmo per lo più di allori, anche qualche record significativo: oltre a quello già citato riguardante i quattro titoli iridati di fila, nel 2010/2011 la società del patron Mosna è diventata la prima e unica della storia a conquistare, nella stessa stagione, il titolo iridato, quello continentale e quello nazionale. Un grand slam immaginifico e che è andato a “correggere” il triplete dell’anno precedente, quando i trentini abbinarono a Mondiale e Champions League “solamente” la Coppa Italia.

Ma il successo di Trento nella kermesse di Doha ha un significato speciale e particolare anche per tutto il volley italiano, che a dispetto delle difficoltà economiche riesce a confermarsi come il punto di riferimento mondiale, quantomeno a livello di club. Dopo che i russi dello Zenit Kazan avevano detronizzato i ragazzi di Stoytchev nell’ultima edizione della Champions League, Kazyiski e compagni si sono presi la rivincita con gli interessi: in semifinale i russi, guidati dall’ex azzurro Valerio Vermiglio, sono stati letteralmente annientati; stesso trattamento riservato 24 ore più tardi in finale ai campioni sudamericani del Sada Cruzeiro, a cui non è bastato l’eclettico regista Willian Arjona.

Due prestazioni al limite della perfezione per rimarcare che, al di là di qualche comprensibile passo falso, Trento rimane la squadra più forte del mondo e il volley (di club) tricolore il punto di riferimento per tutto il resto del globo che schiaccia e mura. Lo confermano anche i numeri. Nelle otto edizioni del Mondiale per Club disputatesi dal 1989 a oggi (dal 1993 al 2008 la competizione fu sospesa) a spuntarla è sempre stata una squadra italiana: Parma nell’89, Milano nel ’90 e nel ’92, Ravenna nel ’91 e Trento, appunto, nelle ultime quattro edizioni. E di certo non per mancanza di concorrenza qualificata: russi (CSKA Mosca e Zenit Kazan, che però non è mai riuscito a centrare la finale in tre edizioni disputate), brasiliani (Banespa San Paolo due volte e Sada Cruzeiro) e polacchi (Skra Belchatow due volte e Jastrzebski Wiegel) si sono sempre dovuti arrendere in finale allo strapotere italiano.

Insomma, complimenti Trento a tetracampeão, ma complimenti anche al vecchio, bistrattato, sempre più squattrinato e problematico volley italiano. Ma pur sempre vincente.

Una risposta a “Trentino Volley: veni, vidi, vici

  1. Pingback: La top 10 dello sport 2012 | Pensieri di Sport·

Lascia un commento