Sport Invernali, una nevicata di Coppe per un’annata da 9

Federico Pellegrino con la Coppa del Mondo Sprint: è il primo non scandinavo a vincerla

Federico Pellegrino con la Coppa del Mondo Sprint: è il primo non scandinavo a vincerla

Undici (+1) coppe per un’annata da 9 in pagella. La stagione degli sport invernali è praticamente in archivio e l’Italia può sorridere e tirare un bilancio lusinghiero. Tra conferme, prime volte più o meno attese e vittorie inaspettate, infatti, gli azzurri degli sport del ghiaccio e della neve concluderanno la stagione con ben 11 Coppe del Mondo, tra generali e di specialità. Un risultato sicuramente inatteso e di rilievo, che fa ben sperare in vista di PyeongChang, anche se non tutti i risultati sono arrivati in specialità olimpiche, ma che lascia comunque margini di crescita.

E si perché i 129 podi (53 vittorie) stagionali totali in 9 discipline (24 sci alpino, 9 fondo, 15 biathlon, 15 snowboard, 1 freestyle, 7 slittino pista artificiale, 28 slittino pista naturale, 17 scialpinismo, 13 sci di velocità) sono già un bel bottino, superiore a quello della stagione scorsa e che verosimilmente sarà ulteriormente rimpinguato dalle due ultime gare della Coppa del Mondo di sci di velocità ad Idre che dovrebbero portare altri 6 podi e 4 vittorie, ma è anche vero che di queste 53 vittorie solo 17 arrivano dal trio di “big” sci alpino (6), sci di fondo (6) e biathlon (5). Alcuni settori, tipo slalom maschile e femminile o il fondo in rosa, hanno prodotto davvero poco.

La buona notizia: i tanti podi, le tante top10 e risultati arrivati per lo più da ragazzi giovani o nel pieno della carriera, che possono ancora crescere e fare l’ultimo step per diventare dei dominatori.

Quello step che, ad esempio, nell’ultima annata ha fatto Federico Pellegrino. La palma di Coppa del Mondo più bella, tra quelle azzurre, va a lui. Il 25enne di Nus ha dominato una stagione senza grandi appuntamenti e con tutti, quindi, concentrati sulla Coppa. Eppure lui con 5 successi individuali (più quello in coppia con Didi Nöckler) si è dimostrato una spanna sopra tutti. Semplicemente lo sprinter più forte del Mondo, il primo uomo capace di portare la Coppa del Mondo Sprint fuori dai confini norvegesi e svedesi. Una coppa da annali.

E storica è anche la Coppa del Mondo di discesa di Peter Fill. Mai un italiano era riuscito a vincerla, neppure Kristian Ghedina. Digiuno interrotto dal 33enne di Castelrotto che in una sola stagione ha rimpinguato un palmarès fin qui non al passo con la sua classe. Ad onor del vero fondamentale per la Coppa di Fill è stato l’infortunio di Aksel Lund Svindal, vero dominatore della velocità nella prima parte di stagione tanto da chiudere comunque secondo nella classifica della “coppetta”, ma l’azzurro non ha rubato nulla. Dopo il norvegese è stato il più continuo durante tutto l’anno, non ha toppato sotto pressione alle finali di Sankt Moritz, quando servivano i punti decisivi per la sfera di cristallo, e la ciliegina sulla torta di Kitzbühel, la discesa più famosa del mondo, lo incorona con pieno merito.

Un’altra “prima” porta la firma di Michela Moioli. La 20enne bergamasca dell’Esercito ha conquistato con un finale thrilling la Coppa del Mondo di snowboardcross, prima donna azzurra a riuscirci dopo il successo al maschile di Omar Visintin nel 2013/2014. Anche per lei l’arma vincente è stata la continuità: 5 podi (1 vittoria) su 8 gare e mai peggio di sesta. Un rischio, però, nelle finali spagnole di Bequeira Beret quando ancora lottava spalla a spalla con la ceca Eva Samkova. Moioli cade in semifinale e sembra veder svanire la Coppa. Deve vincere la finalina per tenere accesa la speranza e da grande campionessa ci riesce. Poi attende la Big Final, con la ceca costretta a vincere per prendersi la sfera di cristallo. Samkova chiude seconda e Moioli festeggia per una manciata di punti.

Ma lo snowboard non ha festeggiato solo con la giovanissima Moioli. Alla festa si è aggiunto anche il veterano Roland Fischnaller, 35 anni, capace di portare a casa la Coppa di Slalom Parallelo. Due i rammarichi: che il PSL non sia più specialità olimpica e che Fischnaller non sia riuscito a centrare la Coppa Generale di Parallelo a causa di una stagione non esaltante in PGS, questa sì specialità olimpica. Ma intanto si gode la meritata sfera di cristallo.

La Coppa del Mondo se la gode anche Dorothea Wierer, e siamo al biathlon, che 22 anni dopo Natalie Santer riporta la coppetta dell’Individuale in Italia. Se è vero che la Coppa di Individuale era composta di appena tre gare, è altrettanto vera che Wierer ne ha vinte due e nell’altra – quella dei Mondiali – ha chiuso ottava. E la Coppa è un po’ la ciliegina sulla torta della stagione della consacrazione: 3 vittorie e 10 podi individuali (a cui aggiungerne due con la staffetta) e terzo posto nella classifica assoluta di Coppa del Mondo. La quasi 26enne di Rasun è ormai una delle big a livello mondiale.

Dopo le cinque Coppe del Mondo nelle discipline della neve più seguite, arrivano quelle degli sport un po’ più di nicchia, ma non per questo meno importanti. E dove l’Italia, nel silenzio generalizzato, miete successi da anni.

La vittoria al Tour du Rutor, disputatosi nello scorso week-end in Valle d’Aosta, ha regalato all’Italia dello scialpinismo sorrisi ben al di là del successo nella prestigiosa gara che fa parte anche del circuito della Grande Course. Vincendo in coppia con l’altro alpino Matteo Eydallin, infatti, Michele Boscacci si è aggiudicato la classifica Generale di Coppa del Mondo, terzo successo azzurro consecutivo dopo i due di Damiano Lenzi. L’ultimo avversario che poteva impensierirlo, il collega Robert Antonioli, assente per problemi fisici, si è comunque consolato con la sua seconda Coppa del Mondo Sprint consecutiva. Non una novità, però, in uno sport che gli azzurri dominano storicamente insieme a svizzeri e francesi, con incursioni di qualche altro fenomeno estemporaneo tipo il catalano Kilian Jornet Burgada o il giovane tedesco Anton Palzer, che si candida a prossimo fenomeno della specialità.

Doppietta azzurra anche nello slittino su pista naturale: Patrick Pigneter ha vinto la sua decima Coppa del Mondo consecutiva nel singolo, bissando poi con la quarta consecutiva (ed ottava totale) nel doppio in coppia con Florian Clara. Anche per loro stagione totalmente dominata con 11 vittorie (e 13 podi) tra singoli e doppio.

Chiusura dedicata allo speed skiing perché, come dicevamo in apertura, la Coppa del Mondo non è ancora conclusa. Il prossimo fine settimana le nevi svedesi di Idre ospiteranno, meteo permettendo, le ultime due gare. Ma l’Italia già festeggia a più non posso. Tra le donne Valentina Greggio ha già vinto la Coppa del Mondo con 5 vittorie in altrettante gare. Al maschile si contenderanno la sfera di cristallo i fratelli della Val d’Ayas Simone ed Ivan Origone, appaiati in cima alla classifica con 360 punti a testa dopo essersi divisi le quattro gare fin qui disputate: due vittorie e due secondi posti a testa.

Ivan, il più giovane, detentore della Coppa del Mondo e neo-primatista di velocità – primato strappato al fratello – cercherà di confermarsi come l’uomo più veloce del globo; Simone, il maggiore, tenterà di riprendersi lo scettro mettendo in bacheca la sua nona sfera di cristallo.

Manca all’appello ancora qualcosa. Ad inizio pezzo ho parlato di 11+1, perché se è vero che il conto delle Coppe del Mondo seniores si ferma qui, è anche vero che c’è una vittoria a livello giovanile che, per tanti motivi, merita di essere citata.

Francesco De Fabiani ha infatti vinto la sua seconda Coppa del Mondo U23 consecutiva di sci di fondo. Un successo di rilievo per tanti motivi: intanto la categoria U23 è semplicemente “estrapolata” da quella della Coppa del Mondo assoluta, senza avere competizioni separate. Poi “come” il gressonaro ha vinto questa Coppa. Praticamente con il triplo dei punti del secondo: 717 contro i 268 del norvegese Fossli. Terzo: questi 717 punti sono valsi a De Fabiani iposto nella classifica di Coppa del Mondo assoluta. Se son rose, fioriranno. Alla Corea mancano ancora due anni.

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