Francesco Molinari nella storia, primo italiano a vincere un Major

Francesco Molinari bacia il Claret Jug: è nella storia (foto PGA Tour/Twitter)

Francesco Molinari, l’uomo del destino. L’uomo della storia. L’uomo che interrompe un’attesa lunga 158 anni. Mai un italiano era riuscito a vincere uno dei quattro Major – Masters, US Open, Open Championship e PGA – del golf, una mancanza colmata poco fa proprio dal 35enne torinese.

Il luogo dei sogni è il Golf Links di Carnoustie, cittadina di poco più di 11mila abitanti nell’est della Scozia. Uno dei 10 campi – 5 in Scozia, 4 in Inghilterra ed 1 in Irlanda del Nord – su cui ruota l’unico Major che non si gioca in territorio americano. Lo stesso torneo – ma in quel caso si giocava a Saint Andrews – che nel 1995 illuse Costantino Rocca, autore di un clamoroso putt da 18 metri all’ultima buca per forzare il play-off, dopo però poi fu costretto ad inchinarsi a John Daly.

Il momento in cui Francesco Molinari imbuca il putt vincente alla 18 (foto PGA Tour/Twitter)

Stavolta a Francesco Molinari, già secondo al PGA Championship lo scorso anno, non è servito nemmeno il play-off per sollevare il Claret Jug. Quattro giri senza sbavature, senza nemmeno un boogie nelle ultime 37 buche. Ed opera completata con un ultimo round che entrerà nella storia. Mentre gli altri commettevano errori, Chicco invece non mancava un colpo, incluso il decisivo birdie alla 18. E come se non bastasse, il tutto fatto giocando in coppia con Tiger Woods. Un Tiger redivivo, anche lui in corsa per la vittoria – insieme ad altri 8, tra cui Molinari –- dopo anni di crisi tecnica, fisica e mentale, ma che non ha retto il ritmo dell’azzurro all’inizio delle seconde 9 e si è dovuto accontentare della sesta piazza.

D’altronde i risultati non mentono. Negli ultimi 2 mesi in pochi hanno fatto meglio di Francesco, forse nessuno. Vittoria al PGA Championship, secondo all’Italian Open, 25esimo allo US Open e poi la prima vittoria nel tour americano al Quicken Loans National e la seconda posizione al John Deere Classic. Un filotto culminato diventando il primo italiano capace di vincere un torneo del Grand Slam, lo Slam per eccellenza perché quello più antico di tutti, con la prima edizione che risale addirittura al 1860.

Un risultato che lo proietta addirittura al sesto posto nel ranking mondiale, con un balzo di 9 posizioni in un colpo solo. Il suo best – 14esimo – è disintegrato, ma questa, oggi, è solo una nota a margine. Essere entrato nella storia dello sport italiano e mondiale, vale molto di più.

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