Happy Birthday His Airness: i 50 anni di Michael Jordan

Michael Jordan, numero 23 dei Chicago Bulls, vola letteralmente a canestro nella sua schiacciata più famosa, quella dello Slam Dunk del Nba All Star Game del 6 febbraio 1988, che ovviamente vinse. (Photo Andrew D. Bernstein/NBAE/Getty Images)

Michael Jordan, numero 23 dei Chicago Bulls, vola letteralmente a canestro nella sua schiacciata più famosa, quella dello Slam Dunk nell’All Star Game del 6 febbraio 1988, che ovviamente vinse. (Photo Andrew D. Bernstein/NBAE/Getty Images)

Ha smesso da nemmeno dieci anni, eppure sembra ieri. Più famoso di tutti, più forte di tutti, nessuno ha cambiato la storia del basket come Michael Jordan. E allora celebriamo al meglio il compleanno del più grande giocatore di pallacanestro di tutti i tempi: His Airness, nato il 17 febbraio del 1963 a Brooklyn, New York. E oggi soffia su 50 candeline.

Air Jordan, His Airness o semplicemente MJ. Noto a tutti così, anche più di un certo Michael Jackson. Perché se quest’ultimo ha dato una svolta alla musica negli anni ’80, il nostro MJ ha cambiato del tutto il basket e reso popolare all over the world l’NBA. La stessa NBA che si è disperata quando il campione ha scelto di ritirarsi, per gioire di nuovo al suo ritorno in campo. Successe due volte, poiché troppo era il richiamo del parquet per il suo Re. E per rendersi conto della sua grandezza, basta leggere proprio sul sito della NBA, dove viene definito “per acclamazione, il più grande giocatore di basket di tutti i tempi”.

Un campione in senso assoluto, senza problemi comportamentali o storie extrasportive di basso livello. Un Maradona o un Muhammad Ali meno discusso, un Babe Ruth nero, uno Schumacher più simpatico, un Pelè vincente al massimo livello, una Nadia Comaneci più longeva, un Alberto Tomba… più bravo come attore. Il più grande talento mai sfruttato, che condivide il giorno di nascita con uno dei più grandi talenti sprecati dello sport, un certo Adriano, un tempo promessa del calcio che compie oggi 31 anni. Jordan è talmente fenomenale che in molti sostengono che ancora oggi potrebbe giocare in Nba, e ci sono video e interviste che lo provano.

Jordan è stato uno dei più grandi sportivi di sempre, come confermano i giudizi di Espn o Associated Press. E noi di Pensieri di Sport, nel nostro piccolo, abbiamo deciso di festeggiare così questo giorno: numeri, frasi, foto e video. Perché si tratta di un mezzo secolo importante per tutto lo sport.

I NUMERI

Riportiamo solo quelli che ci sembrano più eccezionali. Per comprenderli meglio, basti pensare che ha giocato meno di quanto avrebbe potuto, per un serio infortunio alla caviglia nel 1985 e per i due ritiri, che gli sono costati circa 4 anni e mezzo di carriera. Per un quadro dei suoi principali record basta andare su internet, dove sono numerosi i siti dedicati o gli articoli giornalistici, oltre al solito Wikipedia.

2 – Gli ori olimpici che si è messo al collo con gli Stati Uniti: il primo nel team di universitari a Los Angeles 1984, il secondo con il Dream Team di Barcellona 1992.
3 – Come i titoli consecutivi in Nba, i cosiddetti “three-peat”. Ci è riuscito per ben 2 volte (1991-92-93 e 1996-97-98), unico insieme a Scottie Pippen.
5 – Le volte che è stato giudicato miglior giocatore dell’Nba (1988, 1991, 1992, 1996, 1998).
6 – Gli anelli vinti con i Bulls in carriera, che corrispondo alle volte in cui è stato eletto miglior giocatore delle finali.
10 – Titoli di top scorer della stagione Nba, un record assoluto (1987, 1988, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993, 1996, 1997, 1998).
30,12 – Più alta media punti nella storia della NBA.
33,4 – Più alta media punti a partita nei play-off.
41 – Più alta media punti in una serie di finale: nel 1993 contro i Phoenix Suns.
49,7 – La percentuale al tiro dal campo.
1072 – Le partite giocate in NBA.
32292 – I punti messi a segno in carriera.

HA DETTO

– “Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena e altre diciassette volte a meno di dieci secondi dalla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Trentasei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto”. (La frase simbolo di MJ, come citata in “Nike Culture: The sign of the Swoosh” del 1998)

 – “Posso accettare la sconfitta, tutti falliscono in qualcosa. Ma non posso accettare di rinunciare a provarci”. (Una frase simbolica nel suo libro “I can’t accept not trying”, 1994)

– “Nella Nba di oggi, meno fisica e con queste regole, andrei in lunetta spesso e potrei segnare 100 punti in una partita. Kobe Bryant? Tra i 10 più grandi di sempre”. (Jordan senza peli sulla lingua in un’intervista alla Gazzetta dello Sport del 16 ottobre 2010)

HANNO DETTO DI LUI

– “E’ Dio travestito da Michael Jordan”. (Parole di Larry Bird, che si riferisce a una gara di playoff del 1986 tra Chicago Bulls e Boston Celtics, quando un 23enne Jordan realizzò 63 punti, record assoluto nei playoff).

– “Io, nella posizione che occupo, non dovrei mai pregare nessuno, ma questa volta lo faccio. Mi metto in ginocchio e dico: ‘Michael Jordan per favore non ci lasciare”. (Un disperato David Stern, dal 1984 Commissioner dell’Nba, dopo il secondo ritiro di Jordan nel 1998).

– “Quando Michael va su dice ‘Bene, forse resto sospeso qui in aria per un po’, potete star seduti intanto’. Poi all’improvviso dice ‘Bene, forse faccio un 360 gradi. No, ho cambiato idea. Vado su dall’altro lato’. E’ semplicemente incredibile”. (Magic Johnson, uno dei fenomeni della storia del basket, si inginocchia alla magia di Jordan).

IN FOTO

Michael Jordan è stato di certo tra gli esseri umani più fotografati di sempre. Tra i tanti record, quello del numero di copertine di Sports Illustrated: ben 50, come gli anni che compie oggi. Tantissime, a partire da quella che celebrava il suo primo titolo, a livello universitario con North Carolina. Tra le tante immagini ne abbiamo scelta una in particolare:

Il Jordan "minore. Il 7 febbraio del 1994, lasciato il basket per la prima volta, firmò un contratto con i Chicago White Sox. Affermò di voler così soddisfare il desiderio del padre, morto l'anno precedente. I risultati però furono scarsi: 202 volte in battuta, con 3 home run,51 punti, 30 basi rubate e 11 errori. (Photo Sports Illustrated)

Il Jordan “minore. Il 7 febbraio del 1994, lasciato il basket per la prima volta, firmò un contratto con i Chicago White Sox. Affermò di voler così soddisfare il desiderio del padre, morto l’anno precedente. I risultati però furono scarsi: 202 volte in battuta, con 3 home run,51 punti, 30 basi rubate e 11 errori. (Photo Sports Illustrated)

IN VIDEO

Numerosi, ovviamente, i video che lo ritraggono. Pubblicità, musica e tanti, tanti canestri. Ne abbiamo scelti 3. Il primo raccoglie semplicemente la sua “top ten” delle schiacciate:

A seguire una delle sue magie più famose, contro i Los Angeles Lakers nelle finals del 1991:

Infine, chiudiamo con simpatia. Jordan prese parte a un video del suo collega di iniziali Michael Jackson nel 1992, “Jam”. Presente a lungo negli 8 minuti del video musicale, consigliamo in particolare gli ultimi 2 minuti, in cui cerca di prendere lezioni di ballo. Incredibile, ma in qualcosa Jordan non sembrava a suo agio:

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